PADOVA - Le associazioni di categoria fanno fronte comune contro la chiusura del cavalcavia Borgomagno. È della settimana scorsa la “passeggiata” lungo via Tiziano Aspetti del presidente dell’Ascom Patrizio Bertin contro lo stop alle auto sul cavalcavia in direzione Arcella.
La posizione
Secondo l’associazione di categoria, infatti, la chiusura della carreggiata est starebbe causando picchi di traffico soprattutto nelle ore mattutine e disagi per la mobilità delle piccole imprese artigiane. Cna Padova chiede dunque all’amministrazione comunale di aprire un confronto con le associazioni di categoria per giungere ad una soluzione condivisa. Ma soprattutto che si tengano in considerazione le esigenze dei tanti artigiani che con i loro interventi garantiscono servizi spesso inderogabili a cittadini e imprese del quartiere più popoloso della città.
«La chiusura del tratto che porta dal centro all’Arcella sta creando non pochi problemi alle nostre imprese che si muovono con i loro furgoni per garantire lavori di manutenzione in case, negozi e uffici del quartiere - ha commentato ieri il presidente Luca Montagnin - Molti di loro restano bloccati nel traffico soprattutto nelle prime ore del mattino: è chiaro che i due cavalcavia alternativi, il Sarpi-Dalmazia e quello in zona Fiera, non sono sufficienti a redistribuire l’intenso flusso di veicoli».
«Sappiamo tutti che questa infrastruttura è destinata ad essere abbattuta in vista dei lavori per l’Alta velocità. Ma non possiamo aspettare anni in queste condizioni: per questo chiediamo al Comune di aprire un tavolo di discussione con tutte le categorie del mondo dell’impresa per esaminare eventuali progetti alternativi - ha rincarato Montagnin - Dobbiamo giungere al più presto a una soluzione condivisa che tenga insieme le legittime scelte politiche in materia urbanistica e le esigenze di chi tutti i giorni deve spostarsi con i propri veicoli aziendali per lavoro. Inoltre non si può rischiare di isolare le tante attività artigiane e commerciali dell’Arcella, già compromesse da anni di difficoltà legate al Covid e ai rincari di energia e materie prime».
La chiusura del Borgomagno sta lacerando anche la maggioranza. Non è un mistero, infatti, che a credere al provvedimento sia soprattutto Coalizione civica e che, a metterci la faccia, fino ad ora sia stato solamente l’assessore “arancione” alla Mobilità, Andrea Ragona.
La politica
Contro la chiusura, invece, si sono schierati apertamente tre consiglieri della lista Giordani, ovvero il Luigi Tarzia (che è anche capogruppo), Ivo Tiberio e Simone Pillitteri. Quest’ultimo qualche giorno fa sulla questione ha avuto parole piuttosto chiare, lamentando la non disponibilità da parte della maggioranza, a convocare una commissione dedicata appositamente al Borgomagno.
«Avevo chiesto, fin dalla nomina dei presidenti di commissione, di convocare delle sedute per poter seguire il progetto della nuova Stazione di Padova, da cui dipende anche il futuro del cavalcaferrovia Borgomagno, ma ancora non sono state convocate - ha polemizzato Pilitteri - Il tema non è solo di mio interesse, ma fin dalla scorsa legislatura, insieme ai consiglieri del nord di Padova, avevamo manifestato interessi e preoccupazioni su questa progettualità, ritenendola fondamentale per lo sviluppo e la rigenerazione della nostra città. Probabilmente, se avessimo fin da subito iniziato a discutere su tutto il comparto, non si sarebbe arrivati ad una chiusura così repentina del ponte».
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