Centro Tom, lavoratori infuriati, fischi agli attuali proprietari: «Con il cavalier Toni non finiva così»

Sabato 13 Giugno 2020 di Filippo De Gaspari
La manifestazione dei dipendenti del centro Tom, di sindacati e del sindaco Fragomeni
SANTA MARIA DI SALA Fischi all’indirizzo degli attuali proprietari e invocazioni al cavalier Toni, l’ex patron. “Con lui altri tempi - dicono i suoi “ragazzi” - non doveva finire così”. La creatura di Tommasini, il Centro Tom alla Madonna Mora, riapre tra le proteste: quelle di oltre 100 dipendenti ancora in cassa integrazione e in attesa degli arretrati, che ieri hanno salutato con un presidio ai cancelli la ripresa dell’attività. Nei negozi riaperti pochi clienti, mentre in strada sale la contestazione verso gli attuali vertici - il gruppo capitanato dall’ad Ardizzoni - con slogan e striscioni e traffico rallentato lungo la Noalese. A portare solidarietà anche il sindaco Nicola Fragomeni: «Se non possono continuare - ha stigmatizzato - lo dicano, che noi qualcuno da metterci dentro lo troviamo di sicuro: basta che i dipendenti ricomincino a lavorare». Fragomeni, che è pronto a fare da mediatore tra le parti, ha detto che la riapertura di ieri è un test per valutare come vanno le cose. Ma i lavoratori non si fidano: «E’ un bluff - ribattono - non hanno fatto alcuna pubblicità, non ci sono nemmeno le insegne. Qui ci sono famiglie che hanno figli da sfamare e mutui da pagare». Nei cento in strada anche casi-limite, come quello di Nicola, garzone disabile al 75%: “Lavoro qui da 26 anni, porto la merce alle casse, ora non so se potrò ricominciare”. O Barbara, che, con un figlio disabile a casa, non si è vista liquidare lo stipendio e nemmeno i mille euro erogati dall’ente bilaterale che le spettano per la sua situazione.

 I DUBBI DEI SINDACATI I sindacati chiedono di mettere nero su bianco le intenzioni della proprietà: «Serve un piano industriale - incalza Nicola Pegoraro, Fisascat-Cisl - invece l’azienda non dice cosa vuole fare: la cassa in deroga arriva col contagocce, gli arretrati non si vedono». «E chiamano alcuni a lavorare - aggiunge Massimo Marchetti, Uiltucs-Uil - ma se la riapertura di oggi serve per pagare gli stipendi di febbraio, quando saranno liquidati quelli di oggi?».
Per Caterina Boato, Filcams-Cgil: «Non capiamo come pensano di ripartire: dove sono le pubblicità, le offerte commerciali?» Alessio d’Imporzano, ad di Clt Fashion Group, la boutique riaperta ieri all’interno del Tom, si dice amareggiato: «Dopo aver scelto di investire sul Centro ci stiamo impegnato per riaprire e poter disporre, nel giro di qualche giorno, della liquidità necessaria per chiudere le questioni aperte: una manifestazione con forze dell’ordine davanti al negozio può essere controproducente, allontana i clienti e condiziona le vendite». 
Ultimo aggiornamento: 19:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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