Centro storico, via Dante senz’auto. Gli esercenti: «Ok, ma non diventi un deserto»

Mercoledì 3 Febbraio 2021 di Alberto Rodighiero
Il sopralluogo di Pellizzari e Ragona in via Dante

PADOVA - «Sì alla pedonalizzazione di via Dante, ma dev’essere un intervento di qualità. Diversamente rischiamo di fare la fine di via San Francesco». I commercianti, seppur con qualche cautela, promuovono il progetto messo in campo dall’Associazione commercianti del centro storico in collaborazione con il Comune. Un progetto che prevede la pedonalizzazione di via San Fermo anche nel tratto compreso tra via Matteotti e via Dante. Non solo. Le auto dovrebbero sparire anche nel tratto di via Dante compreso tra ponte Molino e via Verdi. In questo modo sarebbe possibile arrivare rapidamente anche in piazza Dei Signori. Con questo progetto, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, si andrebbe anche a rivitalizzare galleria Borromeo.
Ieri mattina, così, il presidente del’Acc Massimiliano Pellizzari e l’assessore alla Mobilità Andrea Ragona hanno voluto fare un sondaggio di gradimento “sul campo” andando a incontrare i negozianti che lavorano in via Dante. Come sempre accade con le novità, tra i commercianti non manca qualche timore. In linea di massima, però, la possibilità che via Dante si trasformi da arteria di attraversamento che consente di raggiungere la stazione da corso Milano, in una nuova via dello shopping, non sembra dispiacere a chi lavora in zona. Il tutto a patto che non si commettano gli errori del passato come in via San Francesco.
«La pedonalizzazione della strada sarebbe sicuramente una cosa positiva – ha spiegato, infatti, Anna Maretti che gestisse l’omonimo atelier di vestiti da sposa – Ma limitarsi a eliminare le auto non basta. La via deve diventare più attrattiva. Servono nuovi negozi che convincano la gente a non passeggiare solo lungo il Listòn. Andrebbe fatto anche un grande lavoro per quel che riguarda l’arredo urbano, servirebbero nuove fioriere e, perché no, qualche multa in più a chi parcheggia gli scooter sotto i portici». 
Secondo la commerciante, poi, sarebbe necessario che il Comune organizzasse eventi in grado di attirare la gente in questa area del centro storico. «Non c’è ombra di dubbio che la pedonalizzazione porterebbe dei vantaggi alle nostre attività – ha aggiunto Alessandro Bettella dell’oreficeria Novecento – Va fatto, però, un percorso basato sulla qualità.

Molti palazzi lungo via Dante hanno bisogno di restauri e bisognerebbe trovare il modo di incentivare i proprietari a realizzare questi lavori. In questo modo la via diventerebbe più appetibile per la clientela. Io sul finire degli anni Novanta avevo un negozio in via Roma. Con la pedonalizzazione, però, invece di arrivare attività di qualità, sono sbarcati i brand internazionali con le magliette a 5 euro e questo ha fatto perdere appeal a tutta la strada. In via Dante non si deve correre questo rischio».


«Dobbiamo evitare anche la parabola a cui abbiamo assistito in via San Francesco dove la pedonalizzazione si è trasformata in desertificazione» ha aggiunto il suo socio Giovanni Rigato. «Purtroppo in passato abbiamo ascoltato troppe promesse che sono rimaste tali. Speriamo che questa volta si possa fare qualcosa – ha concluso David Bombacigno del negozio di abbigliamento per bambini Dolci e ribelli – Servono, però, coraggio. Vanno create, infine attività che possano portare gente in via Dante». «Quello su cui stiamo lavorando – ha spiegato al termine del suo tour Pellizzari – è un progetto estremamente ambizioso su cui, in tutti i casi, vale la pena scommettere». «Trattandosi di un intervento che andrà a cambiare la fisionomia di una parte del centro – ha concluso Ragona – Bisognerà anche studiare una serie di iniziative che possano rendere attrattive questo nuove aree pedonali».
 

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