Ragazze assunte per fare i massaggi nel loro centro, ma poi imponevano sesso con i clienti

Martedì 18 Febbraio 2020 di Marco Aldighieri
Ragazze assunte per fare i massaggi nel loro centro, ma poi imponevano sesso con i clienti (Foto di Social Butterfly da Pixabay)
PADOVA - È arrivata la condanna, pesante, per padre e figlio allora titolari del centro Area Benessere dove le massaggiatrici erano costrette ad accontentare il cliente con una prestazione sessuale. Il pubblico ministero Roberto Piccione, titolare del fascicolo, aveva chiesto tre anni di reclusione per Gabriele Molon di 70 anni, e due anni e dieci mesi per il figlio Stefano di 40 anni, entrambi residenti a Grisignano di Zocco in provincia di Vicenza.

E ieri i giudici del Tribunale collegiale hanno inflitto una pena di tre anni e sei mesi a Gabriele, e di due anni e otto mesi a Stefano (più multa di 2 mila euro). Tutti e due accusati di sfruttamento della prostituzione con l'esclusione del reclutamento, il figlio Stefano è stato assolto dalla tentata violenza sessuale, e come il padre anche dal reato di ingiurie. Gabriele è stato anche condannato per violenza sessuale riqualificata in un fatto di lieve entità. Tutto era partito nell'autunno del 2014 quando una delle giovani massaggiatrici, originaria dell'Est Europa e all'epoca dei fatti di 31 anni, ha presentato denuncia ai carabinieri della caserma di via Rismondo.

La ragazza, dopo aver subito a suo dire ripetuti approcci a sfondo sessuale, si era licenziata dal centro Area Benessere di via Nona Strada. All'inizio delle indagini le altre massaggiatrici hanno negato di aver effettuato prestazioni sessuali. A poco a poco i carabinieri hanno però raccolto riscontri univoci, e anche le ragazze si sono decise a confessare. Hanno ribadito di essere state costrette ad accettare il trattamento particolare pur di ottenere l'assunzione. Gabriele e Stefano Molon hanno approfittato delle condizioni di precarietà delle lavoratrici per dettare precise condizioni. Prima di essere assunta, ciascuna delle massaggiatrici veniva sottoposta ad una prova, con il più giovane dei titolari nel ruolo di cavia. Sia il massaggio rilassante che il body massage dovevano concludersi con la masturbazione del cliente. E la ragazza doveva presentarsi all'atto conclusivo a seno scoperto, con addosso i soli slip. Il trattamento completo poteva costare da un minimo di 140 ad un massimo di 200 euro. Cifra che finiva in gran parte nelle tasche dei due gestori. Alle ragazze sarebbero stati assicurati compensi modesti in rapporto agli incassi, nell'ordine dei 1.200 euro al mese. Sulla scorta degli accertamenti compiuti dagli uomini dell'Arma il Gip Mariella Fino aveva concesso il sequestro preventivo dell'immobile. I fatti si erano verificate nel centro Benessere dall'ottobre del 2014 al febbraio del 2015. Padre e figlio anno costretto quattro loro dipendenti ad avere con entrambi rapporti sessuali e a masturbare i clienti alla fine di ogni massaggio. 
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