L'ira dei Centri commerciali, i negozi abbassano le saracinesche: «Basta, siamo discriminati»

Martedì 11 Maggio 2021 di Silvia Moranduzzo
L'ira dei Centri commerciali, i negozi abbassano le saracinesche: «Basta, siamo discriminati»

PADOVA - Le saracinesche dei negozi nei centri commerciali nella giornata di oggi verranno abbassate. Qualche minuto, la protesta non durerà molto di più. Ma vuole essere il segnale del dissenso. A Padova la protesta comincerà alle 11 del mattino e avverrà nel primo centro commerciale costruito in città nel 1989, il centro Giotto di via Venezia che conta oltre 40 negozi. Le saracinesche si abbasseranno contemporaneamente di fronte ai clienti e così resteranno per qualche minuto. Il motivo? I negozi dei centri commerciali si sentono discriminati e vogliono restare aperti nel fine settimana, giorni in cui si lavora di più rispetto al resto della settimana.

La stessa protesta avverrà in altre città italiane. «Dall'inizio della pandemia non abbiamo registrato alcun focolaio nato all'interno di un centro commerciale fa notare Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Confcommercio Padova E questo mi sembra il miglior argomento per richiamare l'attenzione su una vera e propria discriminazione che si è abbattuta sui negozi che operano all'interno di queste grandi strutture, accusate di generare assembramenti nei giorni di maggiore affluenza e quindi di aumentare il rischio di contagio da coronavirus. Da oltre un anno questi esercizi sono costretti a vivere in un clima di forte incertezza, aggravato da misure che impediscono una normale attività commerciale nei giorni più importanti della settimana in termini di ricavi e fatturato, giorni che fanno davvero la differenza».


RIPRESA NEGATA
Secondo Confcommercio il comparto è tra i più danneggiati dalla crisi avviatasi con l'arrivo della pandemia nel febbraio dello scorso anno e il fatto di continuare a lavorare solo dal lunedì al venerdì penalizza i negozi ancora di più, impedendo quindi una vera e propria ripresa. «Una ripresa che abbiamo già cominciato a riscontrare nei negozi dei centri storici sottolinea Capitanio Dove il weekend appena trascorso ha registrato buone performance in termini di vendite». La protesta non si fermerà alla chiusura delle serrande per qualche minuto nella giornata di oggi. L'appuntamento è per domani a Roma alle 12 e l'invito per tutti i titolari dei centri commerciali parte dalla provincia di Padova, da Piove di Sacco dove vive Giuseppe Pittarello, presidente della nota catena di calzature e del consiglio di amministrazione del centro commerciale Piazzagrande. Pittarello, annunciando la manifestazione di domani nella capitale, ha spiegato che la chiusura il sabato e la domenica per le loro attività significa perdere il 50 per cento del fatturato complessivo, perché la metà dei guadagni si fa proprio nei giorni del fine settimana, e ha sottolineato il fatto che anche i centri commerciali hanno sostenuto spese ingenti per adattare le strutture alle nuove esigenze sanitarie emerse con il Covid-19, come l'acquisto di attrezzature per sanificare e per purificare l'aria, creare nuovi percorsi per gestire eventuali code. Così come hanno fatto i negozi che si trovano sulla pubblica via e che possono restare aperti tutta la settimana.

Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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