Perde il cellulare in stazione e viene ricattata per riaverlo: ragazza incastra la banda di estorsori

Domenica 19 Febbraio 2023
Controlli della polizia in stazione a Padova

PADOVA - Perde il cellullare e vieve ricattata per riaverlo. In zona Stazione, durante i servizi di perlustrazione, i poliziotti della Squadra Mobile hanno appreso dai colleghi della sala Operativa che una ragazza di 23 anni aveva poco prima contatto il 113 riferendo che nel corso del pomeriggio aveva smarrito in Piazzale Stazione il telefono cellulare e che provando a ricontattare il proprio numero aveva ricevuto risposta da parte di una voce maschile con inflessione araba che le chiedeva per la restituzione del telefono la somma di 600 euro, dandole appuntamento proprio in Stazione, nei pressi del Mc Donald’s.

Accettato l’incontro la ragazza è andata all’appuntamento accompagnata da un genitore. Ad assistere a distanza vi erano pure i poliziotti, nel frattempo intervenuti, che hanno osservato l’arrivo di un giovane nordafricano, che accompagnato da altri tre/quattro giovani, ha tentato di richiamare a sé l’attenzione della ragazza alzando ed agitando il braccio, invitandola in direzione di via Nino Bixio. Proprio nell’attimo in cui i poliziotti si accingevano a seguirli, si è levata la voce di qualcuno che ha gridato loro “Polizia”, inducendoli a scappare e poi dividersi all’altezza di via Tommaseo. Gli agenti sono comunque riusciti a bloccarne subito due (compreso il giovane che aveva fatto cenno alla ragazza di seguirli), un 19enne egiziano ed un 17enne tunisino, il secondo dei quali con precedenti di polizia. Questi hanno ammesso che il telefono della ragazza era in possesso di un loro amico, non presente sul posto, ma che su espresso invito dei poliziotti hanno deciso di contattare e far intervenire sul posto. Una volta giunto, quest’ultimo, dichiaratosi 16enne algerino (ma in realtà di seguito appurato essere maggiorenne), ha consegnato il telefono che è stato restituito alla giovane. Per i tre è scattata la denuncia per ricettazione e tentata estorsione in concorso. Il minore è stato affidato ai Servizi Sociali del Comune di Padova, mentre per i due maggiorenni sono state avviate le procedure di espulsione con successivo accompagnamento presso il Centro Rimpatri di Gradisca.

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