Padova, lavori pubblici. Arco di Giano, ecco l'ultimo atto: cavalcavia da 30 milioni di euro

Il Comune ha dato incarico a una società di studiare il piano di fattibilità per poi usufruire dei fondi Pnrr

Giovedì 2 Giugno 2022 di Mauro Giacon
Padova, lavori pubblici. Arco di Giano, ecco l'ultimo atto: cavalcavia da 30 milioni di euro

PADOVA - Mancava ancora un pezzo per chiudere l'Arco di Giano, la strada di congiunzione fra l'est e l'ovest della città. La mancanza di fondi infatti aveva fatto ripiegare su via Friburgo per garantire la continuità del tracciato. Ma in verità il progetto originario prevedeva un cavalcavia che dall'area dove adesso si insedierà il nuovo ospedale, scavalcasse i binari della linea Fs per Venezia e si ricongiungesse alla rotatoria Grassi-Plebiscito. Un lavoro importante anche perché ci sarebbe da spostare un elettrodotto, se non verrà interrato prima.
Ora però l'occasione c'è. Sono i fondi del Pnrr che, si sa, vengono dati a progetti già pronti. Per questo il Comune ha dato incarico allo Studio Sist (Studio di ingegneria strutturale Organte & Bortot di Padova) di redarre il progetto di fattibilità tecnico-economica da inviare a Roma. «È un incarico per mettere l'opera in progettazione - dice l'assessore ai Lavori Pubblici Andrea Micalizzi - Siamo in stretto contatto con la Regione e con l'assessora De Berti per un'azione sinergica che porti alla presentazione dell'opera». La Regione è naturalmente interessata perché la viabilità attorno al nuovo polo ospedaliero che finanzierà a Padova est, sia sufficiente. Per questo primo passo il Comune ha stanziato 135mila euro. «A lavori finiti stimiamo un costo di circa 30 milioni - continua Micalizzi - Noi poniamo le basi per la prossima amministrazione che dovrà concretizzare l'opera».


L'OPERA
Il fatto è che l'Arco di Giano esiste già a Roma.

Nella capitale è un edificio con quattro massicci pilastri che sostengono una volta a crociera. Una porta appunto che deve aprirsi. Ed è esattamente quello che fa a Padova la direttrice est-ovest chiamata Arco di Giano, dal dio bifronte che ne ha ispirato il nome e la funzione.


SENZA SEMAFORI
Il tratto di Padova est è stato inaugurato alla fine di novembre del 2019 ed è senza dubbio il più importante. Perché consente a chi esce dall'autostrada a Padova est oppure scende dalla nuova statale del santo su Corso Irlanda di arrivare in centro senza code e senza incrociare nessun semaforo. Questa è la prima funzione di questa strada. La seconda è che servirà il nuovo policlinico di eccellenza destinato a nascere entro 7-8 anni nei terreni attraversati dal nastro d'asfalto. Stiamo parlando dei 52 ettari (520mila metri quadrati) che si trovano dietro la Kioene arena. Non solo: i lavori hanno consentito di liberare i residenti di S. Lazzaro che dall'8 marzo del 2019 possono raggiungere facilmente via Friburgo e via Maroncelli con il nuovo cavalcavia.


LA SPESA
Perchè si è speso tanto? A distanza di vent'anni è nato il cavalcavia Sarpi-Dalmazia, è stato fatto il ponte della Fiera è stato aperto il nuovo ingresso all'Arcella con il cavalcavia Camerini-Guicciardini e sono nate nuove rotatorie. Mancava il chilometro e mezzo da via Friburgo alla nuova statale del Santo. La strada che l'ha coperto fino a oggi ha un compito semplice. Partire dal viadotto di Padova est nella zona dietro il palasport di S. Lazzaro e congiungersi con la rotatoria Grassi-Plebiscito (in futuro con la direttissima). Invece oggi chi viene da Venezia e vuole andare in stazione, prendo l'Arco di Giano che comincia all'altezza del casello di Padova est, percorre la strada che corre parallela alla Ferrovia, entra in via Friburgo, percorre la rotatoria Grassi-Plebiscito, entra in via Avanzo e arriva fino al nuovo ponte della Fiera. Potrebbe farlo qualunque congressista per giungere al nuovo centro congressi. Oppure chi volesse andare verso corso Milano, prendendo il cavalcavia Sarpi-Dalmazia. Il concetto è che non si deve più attraversare la città ma lambirla e costruire delle radiali d'ingresso.

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