Caso Stadio, il Riesame: «Benvegnù sospeso, ma seguiva comunque l'appalto»

Mercoledì 1 Marzo 2023 di Marco Aldighieri
NUOVA CURVA SUD - Le motivazione del rigetto dell'appello di Benvegnù

PADOVA - “Nonostante fosse stato sospeso per cinque mesi dalla pubblica amministrazione ha proseguito, in maniera indiretta, ad occuparsi dell’appalto dello stadio”. Così, con questa motivazione, il giudice del Tribunale del Riesame di Venezia ha respinto la richiesta di Stefano Benvegnù, in qualità di Rup (responsabile unico del procedimento), di vedere annullato il divieto di svolgere funzioni pubbliche nell’ambito dell’attività di lavoro per cinque mesi. Il giudice lagunare si è espresso in eguale misura anche con Elio Scirocchi titolare della ditta Esteel, che aveva chiesto l’annullamento della misura interdittiva di non poter trattare con la pubblica amministrazione. 
Intanto stanno proseguendo le indagini sulla nuova curva sud dell’Euganeo. Gli inquirenti stanno passando al setaccio centinaia di documenti acquisiti e tutti relativi all’appalto e alla costruzione della struttura, con la collaborazione di un architetto e di un esperto giuridico. Il pubblico ministero Benedetto Roberti, titolare del fascicolo, dovrebbe chiudere il cerchio al massimo tra un paio di mesi. La misura restrittiva di trattare con la pubblica amministrazione è invece già venuta meno per Giovanni Vattiato della Tecnoedil.
IL RIESAME
Il giudice del Tribunale del Riesame, rigettando l’appello proposta da Benvegnù attraverso il suo legale Marco Ravazzolo, si è soffermato soprattutto su un punto “...Anche in seguito alla sostituzione del suo ruolo di Rup dell’appalto ha continuato ad occuparsi o comunque ad essere referente del nuovo Rup Benvenuti e dell’assessore per i lavori dello stadio...La sua condotta successiva denota una perdurante vicinanza rispetto ai beni giuridici offesi, nonchè una costante volontà e capacità di interferenza rispetto agli stessi...”. 
Nelle otto pagine di motivazioni, è riportata anche un colloquio tra l’indagato e Benvenuti. Benvegnù: «Io continuo a dirgli: Giacomo (riferendosi al direttore dei lavori Peruzzi) diamogli la massima collaborazione». 
Il giudice ha poi sottolineato come “...L’indagato abbia dimostrato di anteporre alla tutela del pubblico interesse ed al rispetto della legalità quello dei privati...perchè si è disinteressato dell’esecuzione del contratto aggiudicato e del rispetto del piano dei lavori omettendo del tutto, anche dopo essere venuto a conoscenza delle molteplici irregolarità e delle violazioni alla normativa vigente in materia di appalti, di segnalarle all’amministrazione aggiudicatrice ed assumere le iniziative conseguenti...”. 
Infine il giudice ha ricordato come Benvegnù, già indagato e già sospeso dal pubblico ufficio ricoperto, abbia chiesto di svolgere un altro incarico al settore Suap e Attività Economiche. Insomma, per il Tribunale del Riesame è rimasto concreto il pericolo di recidiva. 
Per quanto riguarda Elio Scirocchi, il titolare della ditta Esteel, nella sue motivazioni di rigetto il giudice ha puntato molto su quanto promesso dall’imprenditore per aggiudicarsi l’appalto: come i tempi ridotti e un numero minimo di operai. Singolare, secondo il Tribunale, è l’intercettazione telefonica tra l’indagato e una sua dipendente «...Il problema è chi sta sul cantiere, molti lavori bisogna necessariamente trovare chi li fa, non possiamo contare sugli operai nostri che sono quattro gatti. Questo è il punto». 
TUTTI GLI INDAGATI
I due funzionari comunali Benvegnù e Peruzzi e i due imprenditori Elio Scirocchi e Giovanni Vattiato sono indagati per il subappalto illecitamente. Mentre il sindaco Sergio Giordani e l’assessore allo Sport Diego Bonavina sono finiti nei guai per il reato di concussione. 
La concussione è il reato commesso da una persona incaricata di un pubblico servizio che abusando del proprio ruolo costringe o induce qualcuno a dare o promettere indebitamente soldi o altro.

In questa inchiesta non si parla di soldi e non emergono contatti diretti tra Giordani, Bonavina e le due ditte interessate nei lavori. Al momento nè il sindaco e nè l’assessore sono stati ancora interrogati dagli inquirenti. 

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