Il discorso d'insediamento: «Non deludiamo gli elettori, avanti con impegno sulla strda delle riforme»

Sabato 24 Marzo 2018
Il discorso d'insediamento: «Non deludiamo gli elettori, avanti con impegno sulla strda delle riforme»
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Ecco le dichirazioni della neopresidente Elisabetta Casellati al momento dell'insediamento: «Le forze politiche - ha dichiarato dopo i rituali ringraziamenti - pur nella dialettica dei ruoli diversi che si andranno a definire nelle prossime fasi del quadro istituzionale, esprimono tutte l'intera collettività: la consapevolezza condivisa della comune legittimazione è una condizione essenziale per un buon governo».

«Il Senato che sono stata chiamata oggi a presiedere e le istituzioni tutte che definiscono complessivamente la nostra forma costituzionale, riflettono, in questa legislatura che da ieri ha mosso i primi passi, i cambiamenti profondi di un quadro politico per molti versi inedito, frutto di una precisa volontà del popolo cui spetta - nelle forme e nei limiti costituzionali - la sovranità. Servono unità di intenti  pur nella diversità di opinioni e indirizzi, consapevolezza delle difficoltà non disgiunta da ragionevole ottimismo, rispetto reciproco delle forze politiche nel solco delle regole comuni. Mi perdonerete l'emozione, ma la scelta che avete compiuto, eleggendo per la prima volta una donna alla presidenza di questa Assemblea, rappresenta per me una responsabilità che non posso celare dietro nessun preambolo di circostanza…».

«Un onore, oltre che come detto una responsabilità, che sento doveroso condividere proprio con tutte quelle donne che con le loro storie, azioni, esempio, impegno e coraggio, hanno costruito l'Italia di oggi; un grande Paese democratico e liberale in cui nessun obiettivo, nessun traguardo è più precluso. Penso alle eroine del Risorgimento e alle tante ragazze, di ogni estrazione sociale e di ogni credo religioso, che hanno rappresentato l'anima della lotta di Liberazione e che, mi sia consentito, sono qui oggi magistralmente rappresentate dalla senatrice Liliana Segre». «Da oggi - ha proseguito Casellati - le mie energie saranno rivolte ad assolvere questo prestigioso ruolo con Disciplina e Onore, cercando ogni giorno di mettere in pratica quei valori che la nostra Carta costituzionale - di cui quest'anno ricorre il settantesimo anniversario - ha posto alla base della vita delle istituzioni repubblicane. Da Senatrice di più legislature auguro buon lavoro a tutti, ma specialmente ai moltissimi che siedono in questa Aula per la prima volta. Ho visto che solo un terzo dei senatori erano parlamentari nella precedente legislatura. È un dato macroscopico di innovazione - ha osservato  - che testimonia il grande cambiamento che il Paese ha inteso esprimere con questo voto e questo Senato saprà ben rappresentare. Ma questa Camera non rappresenta solo gli elettori, rappresenta tuti i cittadini e dunque l'intera Nazione. Un pensiero va, allora, anche al 27,1% di italiani che non hanno votato. Questa è sempre una sconfitta per una democrazia parlamentare».

«È un dato preoccupante: riportare alla politica e alle urne una così cospicua quantità di cittadini deve essere un impegno condiviso, un impegno che si onora con la presenza, con il coinvolgimento, con la vicinanza al territorio, in una parola con la politica intesa come spirito di servizio. Gli ultimi 10 anni sono stati caratterizzati, a livello internazionale, dalla grave crisi finanziaria che ha cambiato il mondo. Imprese, famiglie e lavoratori hanno sopportato il peso delle ripercussioni economiche, hanno sostenuto sacrifici, hanno dovuto cambiare il proprio stile di vita». «Un cambiamento che ha inevitabilmente coinvolto le stesse istituzioni. La politica, oggi più di ieri, è chiamata a dare risposte concrete: con le azioni, l'esempio, i risultati. Starà a ognuno di noi saper affrontare le nuove sfide alle quali saremo chiamati. A partire da un ripensamento del ruolo e dei compiti dello Stato. Il progresso impone la capacità di innovare, riformare, mettere in discussione le certezze del passato per poter governare il cambiamento».

«Il tema delle riforme - ha sottolineato - sarà quindi centrale, vedrà le forze politiche chiamate a dare segnali precisi, investendo il tema dell'assetto delle istituzioni, a tutti i livelli. Così come non potrà essere ignorato il completamento del riassetto delle autonomie locali. L'epoca della globalizzazione offre opportunità e conoscenza, portando con sé, allo stesso tempo, il rischio di nuove marginalizzazioni, un rischio che non può essere ignorato né sottovalutato». «A partire dall'economia reale. A partire dal lavoro. Sono troppi gli italiani che non hanno un'occupazione, soprattutto tra i giovani, in particolare nel mezzogiorno. L'industria 4.0 cambierà nei prossimi anni l'approccio al mondo del lavoro; alle istituzioni il compito di accompagnare tali processi restituendo fiducia nel domani, garantendo a tutti diritti e dignità, sostenendo chi è rimasto indietro». «Così come sarà sempre più necessaria una attenzione particolare alle categorie a rischio di emarginazione, agli anziani, ai disabili, ai troppi cittadini in condizione di disagio sociale, di povertà alimentare. Come del resto sarà necessario sviluppare il tema del sostegno alle imprese, alla produzione, a chi ogni giorno contribuisce a fare del Marchio Italia il più prezioso biglietto da visita dell'ingegno, della creatività, delle capacità degli italiani». 
«Siamo attraversati da nuovi e dirompenti fenomeni globali - ha ricordato Casellati - che investono l'intera comunità internazionale e devono vedere il nostro Paese protagonista, a partire dall'Unione europea. Il nostro ruolo di Paese fondatore della comunità europea ci impone di contribuire a tracciare la rotta. Un'Europa al fianco dei cittadini significa attenzione alla vita reale delle persone, non solo ai mercati». «Un'attenzione che va rafforzata, con l'aiuto e la disponibilità degli Stati membri, a partire dall'emergenza rappresentata dai fenomeni migratori. Grazie alla nostra presenza, alle politiche di cooperazione, alle missioni internazionali in cui i nostri uomini e le nostre donne in divisa hanno saputo, in ogni continente, portare umanità, professionalità, aiuto. A loro va il mio grazie, con il pensiero a chi ha sacrificato la propria vita, rappresentando la patria, per costruire un mondo migliore, più giusto, più libero». «Il mio grazie va anche ai tanti, troppi, magistrati e agli eroi civili che hanno sacrificato la loro vita per la difesa della legalità. Restituire certezze, sicurezze, serenità, significa poter tornare a mettere in primo piano le nostre risorse naturali, le nostre bellezze, il vero capitale delle nostre terre».  «L'Italia è un caleidoscopio di inestimabili stratificazioni artistiche e culturali.
Coerentemente con la nostra storia e con il nostro patrimonio storico, architettonico, archeologico e naturalistico, dobbiamo impegnarci a preservare e custodire tali tesori, all'insegna della sostenibilità e della valorizzazione». «Sarà questo il vero e più importante lascito alle future generazioni, per il quale - non a caso - ci viene riconosciuto il primato nella Lista del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Senatrici e senatori, il Capo dello Stato, nel suo messaggio di fine anno, pochi mesi fa, ha detto che le elezioni aprono, come sempre, una pagina bianca e che a scriverla 'sono gli elettori e, successivamente, i partiti e il Parlamento. A loro - ha ricordato - sono affidate le nostre speranze e le nostre attesè». «Facciamo che queste speranze e queste attese che gli elettori ci hanno affidato - ha concluso la presidente rivolgendosi ai senatori - non siano deluse e che trovino finalmente una risposta adeguata: ho fiducia che non mancherà il nostro intenso lavoro e il nostro impegno quotidiano. Certamente non mancherà il mio».
Ultimo aggiornamento: 16:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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