Padova, la rabbia dei benzinai contro il caro carburante: «Non guadagniamo più, il margine è di 3 centesimi lordi al litro»

Domenica 10 Luglio 2022 di Roberta Merlin
Padova, la rabbia dei benzinai contro il caro carburante: «Non guadagniamo più, il margine è di appena 3 centesimi lordi al litro»
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PADOVA - Sono tempi duri per la categoria dei benzinai, da mesi alle prese con l'aumento vertiginoso del prezzo del carburante.

Dopo infatti due anni di vacche magre dovuti ai vari lockdown e alla conseguente riduzione della circolazione di auto e mezzi pesanti, l'estate che doveva essere della ripartenza è segnata dal prezzo alle stelle di gasolio e benzina. Il governo, nei giorni scorsi, ha prorogato lo sconto sulle accise fino al 2 agosto, per il momento, dunque, il prezzo del carburante si attesta appena sotto i due euro. In occasione dell'esodo di ferragosto, i prezzi potrebbero, però, risalire nuovamente.

«Se non ci sarà una nuova proroga, in pochi potranno permettersi di andare in vacanza in auto con il gasolio a 2,30 al litro lancia l'allarme il presidente della Faib Confesercenti di Padova Mariano Peraro - gli aumenti stanno già mettendo in ginocchio i distributori in quanto i margini per i gestori delle pompe sono troppo bassi; appena 3 centesimi al litro. Tolte le spese di gestione, quello che rimane in tasca è davvero irrisorio». 

Caro carburante, benzinai furiosi: «Non guadagnamo più»

L'anno scorso, in questo periodo, il prezzo del carburante era circa 1.60 al litro. Un prezzo accettabile che aveva convinto molti padovani, anche per una ragione di sicurezza legata al Covid, a raggiungere le località turistiche in auto o in camper. La vera ripartenza era, però, attesa per l'estate 2022, invece, ora, congelata dall'alto prezzo di gasolio e benzina dovuto alla guerra e alla difficoltà a reperire materie prime. «Lavoriamo in perdita racconta Paolo Benvenuti, proprietario di tre impianti Eni-Agip, a Monselice e Campodarsego - senza contare che la riduzione temporanea delle accise del 28 marzo scorso ci ha anche provocato importanti danni economici; chi aveva, infatti, le cisterne piene ha dovuto adeguarsi al nuovo prezzo del carburante e non è stato più rimborsato».

«Il prezzo del carburante - ricorda il benzinaio - non dipende da noi gestori, ma viene imposto dalle compagnie. Per noi il guadagno lordo resta fermo a 3 centesimi». La preoccupazione del gestore è l'arrivo dell'autunno, l'aumento del costo del gas porterà, infatti, le famiglie e le imprese a tagliare ulteriormente gli spostamenti. «La gente ha tanta voglia di muoversi, nonostante i prezzi alti. Il calo che abbiamo registrato, per il momento, è infatti di circa il 10% - spiega il benzinaio - A settembre, però, la situazione economica potrebbe peggiorare e, a quel punto, la crisi si ripercuoterebbe ovviamente anche sulla circolazione di auto e mezzi pesanti».

«I gestori che abbandoneranno i distributori saranno sempre di più - lancia l'allarme Peraro di Faib Confesercenti - già da qualche anno a Padova, così come nel resto del Paese, le pompe vengono gestite da cittadini di nazionalità indiana che si accontentano di lavorare con margini ridotti all'osso».

Ma quanto costa aprire un distributore? «Ormai occorre avere minimo 70/80 mila euro di liquidità per partire - spiega il rappresentante dei benzinai - le spese di gestione sono davvero insostenibili e il guadagno, al netto, irrisorio anche per le gestioni familiari».

E proprio i distributori dove è possibile auto-rifornirsi di carburante, i cosiddetti self service sembrano, negli ultimi tempi, essere particolarmente scelti dai padovani. È quanto emerso dal sondaggio dell'Osservatorio economico di Confesercenti che cercato di analizzare come, l'aumento dei prezzi di benzina e gasolio abbiano influito sul settore, in questo periodo. L'utenza sembra essersi spostata molto sul self e la parte del servito ne paga le conseguenze, pur rimanendo, secondo sempre il sondaggio, un servizio ben visto da una parte dei consumatori grazie alla professionalità dei gestori. Più della metà dei circa 400 intervistati da Confesercenti, poi, asserisce che quando va a fare rifornimento non preferisce un marchio piuttosto che un altro, ma sceglie di rifornirsi presso un distributore basandosi su un unico parametro: il prezzo. D'altra parte un terzo del campione, dichiara dì operare la sua scelta d'acquisto optando per un marchio particolare.

Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 10:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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