Caro bollette, ecco quanto spendono in più i padovani per vivere a causa dei rincari

La colazione al bar, la cena fuori, il parrucchiere, la manutenzione dell’auto: il peso della crisi sulle attività avrà ricadute onerose sui consumatori padovani

Domenica 25 Settembre 2022 di Serena De Salvador
Anche fare aperitivo costa di più rispetto all'anno scorso
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PADOVA - Bollette esorbitanti, materie prime sempre più costose da acquistare e trasportare e sempre più difficili da trovare, mutui da saldare il peso di dover vivere alla giornata. I rincari sono una scure che si sta abbattendo sulle attività economiche e commerciali di ogni settore. Ma quanto costano al consumatore finale gli aumenti di beni e servizi degli ultimi mesi? Un padovano che in una giornata fa colazione al bar e un aperitivo, pranza o cena al ristorante, fa rifornimento all’auto e si concede qualche servizio accessorio come un taglio di capelli, una puntata in lavanderia, una seduta in palestra e magari un lavaggio esterno dell’auto, potrà sborsare fino a 15 euro in più rispetto allo scorso anno.

Le variabili in gioco tra un’attività e l’altra sono infinite (e in molte un graduale aumento dei rpezzi si registra da prima della pandemia), ma se quasi tutti i commercianti stanno facendo il possibile per non aumentare i prezzi di listino, questo sembra comunque essere il destino comune da qui a pochi mesi.

La ristorazione

Per una colazione al bar con caffè o cappuccino e una brioche oggi si spendono in media 2,90 euro, circa 30 centesimi più dello scorso anno. «Stiamo facendo il possibile per tenere il caffè a 1,10 euro – spiegano al Caffè Manin di Padova – mentre per il macchiato abbiamo dovuto alzare a 1,20 euro perché ormai anche il latte ha raggiunto prezzi altissimi. È un problema che si trascina da tempo e che ora si è fortemente acuito: il prezzo per la fornitura di caffè è raddoppiato. Lo stesso vale per i prodotti di pasticceria, sia per chi li produce in proprio che per chi li acquista e rivende. Non parliamo poi delle bollette. Con questo scenario tutti saremo costretti a ritoccare i listini». La situazione non cambia per l’aperitivo: in centro a Padova il prezzo medio per lo spritz è 4 euro e quello per una birra media alla spina è 5,50 euro, entrambi con un rincaro medio di 1 euro ma calcolato su un prezzo che negli anni è già andato ripetutamente in rialzo. Nelle piazze si arriva a pagare 7 euro una birra con servizio al tavolo, complice anche il costo dell’anidride carbonica (che serve a “gasare” le bevande) arrivato a far addirittura rallentare la produzione. Nei ristoranti e pizzerie il conteggio è ancor più variabile poiché dipende dal tipo di locale, dalle materie prime impiegate e da un ventaglio di variabili. Secondo le stime di Appe (Associazione provinciale pubblici esercizi) il menù fisso con due piatti, acqua e caffè è arrivato a 13 euro, con un rincaro di 1 euro rispetto al 2021. Fuori da questa formula però i padovani rischiano di veder lievitare il conto anche di 10 euro per un pasto completo. «Non solo i prodotti costano tantissimo, si fa fatica persino a rifornirsi della passata di pomodoro perché gli imballaggi hanno prezzi folli e dobbiamo quotidianamente passare in rassegna fornitori e offerte – spiega Giovanni Mandara, titolare della pizzeria Marechiaro aperta da 60 anni – Offrire un prezzo popolare è sempre stato il nostro tratto distintivo, ma oggi paradossalmente dobbiamo decidere se puntare a un menù semplificato con ingredienti che costano meno per consentire a più clienti di frequentarci, o virare su prodotti di nicchia costosi e che però solo pochi possono concedersi. Per un mese di gas siamo passati da 450 a 1.200 euro. Per ora non abbiamo alzato i prezzi, ma se continua così non avremo scelta».

I veicoli

Pesantissimi per i padovani sono anche i rincari legati all’auto. Il gasolio costa in media 1,729 al litro, la benzina 1,629. Il che significa che se prima (con il diesel a 1,3 e la verde a 1,4) per 20 litri si spendevano circa 26 e 28 euro, oggi la stessa quantità costa 34,6 e 32,6 euro. Chi poi volesse lavare l’auto negli impianti che offrono il servizio self, in media si troverà a pagare il gettone non più 0,5 euro ma 0,7, spendendo (per un lavaggio medio con sei gettoni) non più 3 ma 4,20 euro. I costi di officina poi promettono di essere un salasso. Per un cambio gomme piuttosto che per il tagliando, l’incremento medio per intervento sarà di 40 euro. Sempre che si trovino i ricambi, che ormai ai riparatori costano quanto prima costavano al cliente e si possono attendere anche per mesi.

Bellezza e igiene

Chi magari ha poi una casa piccola e fa il bucato nelle lavanderie a gettoni, per un lavaggio e 15 minuti di asciugatrice si troverà a pagare in media 70 centesimi in più. E ancor più consistente è destinato a essere il rincaro nei lavasecco, dove per una camicia lavata e stirata oggi si arriva anche a 3 euro. Pure una puntata dal parrucchiere, dal barbiere o dall’estetista potrebbe diventare un lusso. «I costi sono aumentati tantissimo ma a schiacciarci è il problema della concorrenza sleale – spiega Beatrice Daniele, presidente della categoria Benessere di Confartigianato Padova – Così tanti offrono servizi operando a casa e senza certificazioni (quindi a prezzi ribassati e senza garanzie) che non possiamo nemmeno permetterci di alzare i costi nei nostri negozi. Stiamo facendo di tutto per tenere duro e anche se arrivassimo ad aumentare i listini non vorremmo eccedere più che di 1 o 2 euro a prestazione».

Sport e mezzi pubblici

Chi vuole mantenersi in forma con lo sport dovrà fare i conti con la mannaia che si sta abbattendo sui gestori degli impianti: i costi energetici in questo caso sono talmente alti e la situazione talmente incerta che è impossibile calcolare un possibile aumento di biglietti e abbonamenti, se non altro perché intere strutture rischiano di fermarsi del tutto. Anche le realtà più piccole come alcune sale fitness saranno costrette ad alzare i costi sia per gli abbonamenti che per gli ingressi singoli, almeno di un 10% sugli attuali. E infine anche utilizzare i mezzi pubblici a Padova potrebbe diventare ancor più esoso. Non è infatti escluso un aumento del costo dei biglietti per autobus e tram, con la corsa singola urbana che da 1,20 euro potrebbe arrivare a 1,50.

Ultimo aggiornamento: 16:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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