Caro bollette, guerra, animali spaventati: ecco perché niente fuochi d'artificio alla sagra

La decisione di don Valentino Sguotti: «Teniamo quei seimila euro per le emergenze»

Mercoledì 20 Luglio 2022 di Cesare Arcolini
Gli stand alla sagra di Saonara (foto d'archivio)
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SAONARA - Si è chiusa ieri sera, 19 luglio, una nuova edizione della storica sagra di Villatora. Un finale a sorpresa per le centinaia di persone che hanno affollato gli stand. L'organizzazione non ha dato vita allo spettacolo pirotecnico che negli anni passati ha sempre concluso l'evento fieristico organizzato con grande partecipazione dalla parrocchia di don Valentino Sguotti. Ed è proprio il parroco a spiegare la scelta. «Dopo essermi confrontato con il gruppo di lavoro che organizza nel dettaglio la sagra - ha detto - abbiamo deciso di evitare il gran finale pirotecnico per molteplici scelte. A cominciare dal fatto che ogni anni, in concomitanza con i botti, decine di animali domestici si spaventano, scappano dai recinti, mettendo a rischio oltre alla loro stessa vita, anche quella degli altri».

Gli animali, la guerra, il caro bollette

Ma non è tutto: «Stiamo attraversando un periodo storico difficile sotto tutti i punti di vista, a cominciare dall'aspetto economico. La parrocchia di Villatora, come del resto tutte le famiglie del territorio, devono fare i conti con l'aumento del costo della vita, con le utenze da pagare, i prodotti alimentari e la benzina con i prezzi schizzati alle stelle. Ebbene, alla fine di tutti questi ragionamenti abbiamo pensato che tenere circa 6mila euro da parte per le emergenze, invece di polverizzarli in pochi minuti di effimera euforia, fosse la strada migliore e più coscienziosa». Don Valentino ha aperto anche una parentesi legata alla guerra in Ucraina. «Per migliaia di persone i lampi, i botti, le scie colorate rappresentano un pericolo incombente, un sottile spartiacque tra la vita e la morte.

Ecco che non possiamo più permetterci di utilizzare questo genere di svaghi per gratificare l'udito e la vista dei visitatori delle singole sagre. Ho visto che a Padova c'è in corso una raccolta firme per scongiurare i fuochi di Ferragosto, noi abbiamo giocato d'anticipo». Don Valentino Sguotti, figura portante della comunità di Villatora, sacerdote, ma anche uomo abituato al confronto con la collettività si augura che la proposta lanciata dalla sua sagra trovi presto consensi anche in altre realtà padovane. «Se Villatora diventerà comune capofila in grado di dire no ai botti a favore di spese più intelligenti e utili al prossimo, vorrà dire che il nostro messaggio non sarà passato inosservato. So che qualcuno tra i visitatori ieri sera è rimasto deluso, ma sono certo che in tanti avranno capito la scelta della parrocchia».

Ultimo aggiornamento: 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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