Caro bollette, il pizzaiolo di Noventa: il conto passa da 3mila a 13mila euro. «Sarò costretto a chiudere»

All'osteria “Nonna Pina”di Noventa Padovana, il titolare: «Pago 20 dipendenti e i fornitori...»

Mercoledì 31 Agosto 2022 di Cesare Arcolini
Davide Comunian
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NOVENTA - Davide Comunian, presidente dell’associazione commercianti Noventa Padovana “Open mind” e titolare del ristorante osteria “Nonna Pina” di via Roma a Noventa Padovana, quando ha aperto la busta dell’Enel non voleva credere a quel che vedeva scritto.

Com’è la situazione relativa al caro energia?
«Guardi, mi è giunta in questi giorni la bolletta del ristorante di luglio. Dovrò pagare 13.611,59 euro per un solo mese di attività.

Lo scorso anno nel medesimo periodo la tariffa è stata di poco superiore ai 3mila euro. Quindi c’è stato un aumento di quattro volte tanto a fronte dei medesimi consumi. Se questo è l’andamento, molte aziende della ristorazione andranno entro breve al tappeto».

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Significa che lei è a rischio chiusura?
«Significa che per pagare e non farmi staccare la corrente, dovrò andare a raschiare tra i miei risparmi. Sono pronto a farlo e non batto ciglio, ma se questo sistema non verrà rivisto, trovo impossibile proseguire. Ci fanno perdere la voglia di lavorare. È assurdo che la politica italiana non faccia qualcosa per salvare il Paese».

La sua attività funziona molto bene, è nel centro del paese, la clientela non manca. Eppure è in difficoltà?
«Garantisco lo stipendio a venti dipendenti, i fornitori non avanzano un euro, cerco di essere il più puntuale possibile e soprattutto non faccio mai mancare la qualità negli alimenti ai miei clienti. Tuttavia i miracoli non possiamo farli. Bisogna che qualcuno dall’alto si renda conto che stiamo buttando all’aria l’economia di un paese e al momento in giro ho sentito tante parole, ma pochi fatti. Il tempo è scaduto, i commercianti, ma anche i semplici cittadini necessitano di risposte».

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Quali conseguenze potrebbe avere nel suo lavoro questa impennata dei costi?
«Appurato che i costi dell’energia elettrica sono solo la punta dell’iceberg di tutta una serie di aumenti che hanno riguardato anche le materie prime di cui ogni giorno ci serviamo, con orgoglio mi sento di dire che il nostro listino prezzi non ha subito alcun ritocco. Quello che i nostri clienti pagavano due anni fa è il medesimo di quando spendono adesso. Non può pagare questo scempio il comune cittadino, non sarebbe giusto e sarebbe anche per noi un pauroso autogol».

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Tra l’altro non le si può neanche consigliare di fare economia, di abbassare i costi. Giusto?
«Come posso spegnere i frigoriferi? Come posso far mangiare d’estate la gente senza aria condizionata. La soluzione è molto più semplice. Ci dica il Governo cosa ha pensato per il futuro dell’Italia. O facciamo tutti un passo indietro con le tasse, oppure il futuro sarà buio. Per noi ristoratori, ma anche per tutto il comparto economico nazionale. E mi sento di parlare anche a nome dell’associazione commercianti di Noventa».

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Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 14:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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