Carcere, in tre anni sequestrati 130 telefoni cellulari entrati illegalmente

Giovedì 30 Marzo 2017 di Marco Aldighieri
La casa di reclusione Due palazzi
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PADOVA - In soli tre anni nella casa di reclusione Due Palazzi, sono entrati illegalmente 130 telefoni cellulari con tanto di scheda sim. Almeno duecento detenuti hanno potuto usufruire degli apparecchi, tra cui alcuni ergastolani, per chiamare mogli, fratelli, mamme e amici. L'indagine era scatta l'8 luglio del 2014 e da allora di fatto non si è mai conclusa. Il sostituto procuratore Sergio Dini, titolare dei fascicoli, appena due settimane fa ha posizionato un nuovo tassello sullo scandalo del carcere. È finito iscritto nel registro degli indagati per il reato di corruzione un poliziotto penitenziario, al quale sono stati trovati e sequestrati venti telefoni cellulari occultati nel suo alloggio di servizio. Altri sei apparecchi sono stati poi scoperti dietro a un termosifone lungo un corridoio della casa di reclusione. La legge sull'introduzione in carcere dei cellulari è molto chiara: se un parente di nascosto fa avere a un detenuto un telefonino non è reato. Se i detenuti tra loro si passano un cellulare per chiamare a casa non è reato. Si incorre solo in un procedimento disciplinare contro il recluso. Diventa reato invece solo in due casi: se una guardia carceraria vende i telefoni ai detenuti oppure si fa pagare per mantenere il silenzio, o se i detenuti utilizzano i cellulari per organizzare affari illeciti.
 
Ultimo aggiornamento: 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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