Bo, primo faccia a faccia tra i candidati rettori: proposte e scintille

Mercoledì 26 Maggio 2021 di Silvia Moranduzzo
i candidati rettori: da sinistra Fabrizio Dughiero, Daniela Mapelli, Patrizia Marzaro e Marina Santi

PADOVA - Volano scintille tra i candidati per il posto di rettore del Bo.

Alla conferenza della Scuola di Medicina di ieri pomeriggio, moderata dal presidente Stefano Merigliano, la campagna elettorale tutta interna all’università si è condita di un pizzico di pepe. Dopo tre mesi ecco che sul nuovo ospedale e sulla figura del pro-rettore di Medicina partono le stoccate. A dare la prima è Patrizia Marzaro, docente di Diritto amministrativo, agguerritissima nella sua giacca bianca che somiglia proprio al camice di un medico. E gli obiettivi delle sue parole sono Fabrizio Dughiero, prorettore al Trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese, e Daniela Mapelli, prorettrice alla Didattica. Il primo, in riferimento alla costruzione del nuovo ospedale a San Lazzaro, ha ipotizzato di renderlo «una Boston del Nordest per attrarre ricercatori da tutto il mondo. E la sua realizzazione deve essere interdisciplinare, devono partecipare non solo medici ma anche ingegneri, giuristi e psicologi». Una definizione, quella di «Boston del Nordest», che evidentemente non incontra il pensiero della professoressa Marzaro: «Sarà fascinosa come definizione ma la realtà di Boston è molto lontana dalla nostra. Lì ci sono sette università, con bilanci decisamente differenti. Dobbiamo ragionare sulla nostra identità, le nostre eccellenze e calare le proposte nella nostra quotidianità». 


LA FIGURA
Altre scintille sono volate quando si è parlato della figura di prorettore di Medicina, prevista da Dughiero e Marzaro. «La figura di prorettore di Medicina si andrebbe a sovrapporre a quella del presidente della Scuola – ha sostenuto Mapelli, l’unica dei quattro a non leggere nulla da fogli preparati in precedenza – E il presidente della Scuola deve mantenere il ruolo che gli è proprio. Piuttosto sarebbe utile una commissione permanente e un board che abbia tra i componenti docenti provenienti da tutte le aree mediche, così da consigliare il rettore». Una figura, quella del prorettore di Medicina, indispensabile invece secondo Marzaro: «Un gruppo di consiglieri comporta scarsa trasparenza – ha sottolineato piccata – Un prorettore e un presidente di Scuola hanno competenze completamente diverse quindi non c’è il problema della sovrapposizione. Anzi, il prorettore di Medicina sarebbe una figura di garanzia, permetterebbe all’area medica di entrare nella governance e condividerne la responsabilità, potrebbe presidiare una realtà che ha grandi prospettive e al contempo è in sofferenza». 


TRASPARENZA
I sassolini nelle scarpe di Marzaro erano più di uno. Alla domanda del professor Paolo Spinella, presidente della Scuola di specializzazione di Scienze dell’alimentazione, su cosa significhino per i candidati le parole “responsabilità” e “trasparenza”, la docente di Diritto ha risposto: «Trasparenza non è presentare il bilancio di Ateneo il giorno prima, con macro-voci tali da non far capire quale sia la distribuzione delle risorse. Trasparenza non è dare l’incarico di responsabile anti-corruzione a chi si occupa delle finanze dell’università». 
Pochi giorni fa il prorettore Dughiero si è definito il vero candidato di rottura rispetto all’attuale amministrazione (pur facendone parte) e ha detto di considerare invece le sue avversarie come candidate di proseguimento o votate al ritorno al passato. Una frase che non sarebbe piaciuta affatto alla professoressa Marzaro, candidata che ritiene di aver fondato la propria corsa al rettorato proprio sulla discontinuità con l’attuale governance di Rosario Rizzuto e in contrapposizione con i due prorettori in lizza. 
I TEMI
I temi in agenda sono stati tanti. In cima a tutti la ricerca e la didattica ma si è parlato anche di nuovo ospedale, sedi distaccate e anche personale tecnico-amministrativo che da quando ha ottenuto un maggiore peso nelle elezioni del rettore ha attirato l’attenzione, facendo sì che emergessero tutti i problemi connessi alla categoria. «Con il professor Piero Martin abbiamo pensato a un piano straordinario per il supporto alla ricerca di cui abbiamo già verificato la fattibilità economica – ha detto Marina Santi, docente di Didattica – La realizzazione di un centro di ricerca clinica sarà fondamentale per velocizzare le pratiche per l’approvazione degli studi. Questo anno di pandemia ci ha insegnato diverse cose riguardo la semplificazione della burocrazia». 
LA SEDE DISTACCATA
Si è discusso molto di Treviso, dove ci sono quasi mille studenti del Bo tra aspiranti medici e infermieri, con Dughiero che ha sottolineato il fatto che «la Regione ha promesso 23 milioni di euro e ancora non li abbiamo visti. Dobbiamo cominciare da subito un confronto per i 18 docenti previsti ma dobbiamo pensare anche alla vita quotidiana degli studenti: il Piano nazionale di ripresa e resilienza stanzia un miliardo di euro solo per l’housing. Mense, aule studio, sale comuni dove si possa lavorare assieme devono rientrare nei progetti del futuro rettore. Secondo me dovremmo riprendere in mano anche il discorso di Trento». 
Serve, secondo Santi, «una sinergia molto forte tra la sede centrale e tutte le altre. Dobbiamo superare l’ottica di centrale contrapposto a periferico e considerare le sedi distaccate come parti integranti dell’ateneo, curandone in tutto per tutto ogni aspetto, dalla didattica alla ricerca, dai servizi al benessere di lavoratori e studenti». 
Si è toccato anche il tema degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs): «In Veneto ne abbiamo tre – ha ricordato Mapelli – Due sono privati e l’unico pubblico è il nostro Istituto oncologico veneto (Iov). Dobbiamo far sì che l’Irccs conglobi tutte le specializzazioni, non solo alcune, proprio per rafforzare la ricerca, soprattutto in vista del 2022 quando gli istituti saranno riformati. Abbiamo l’opportunità di attrarre fondi dal Piano nazionale di ripresa e resilienza proprio per andare in questa direzione». 
GLI APPUNTAMENTI
Dopo quello alla Scuola di Medicina, si svolgeranno altri incontri calendarizzati dal decano Francesco Baldassarri, che sarà anche colui che proclamerà il nuovo rettore o la nuova rettrice. Oggi, domani e il 3 giugno i quattro candidati torneranno sul ring, questa volta per affrontarsi su temi che coinvolgano tutto l’ateneo nella sua estrema complessità. È scattato il conto alla rovescia: il 14 giugno, giornata del primo turno, si avvicina. 
 

Ultimo aggiornamento: 07:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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