Campus, concorso con giallo: progettisti "giudicati" dal loro ex studio

Mercoledì 24 Ottobre 2018 di Mauro Giacon
Campus, concorso con giallo: progettisti "giudicati" dal loro ex studio
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PADOVA - Riserva sorprese a non finire il bando per la sistemazione dell'ex caserma Piave in campus universitario di Scienze sociali ed economiche. Ieri l'Università ha diramato l'elenco ufficiale dei dieci finalisti alla gara di progettazione, scremati dalla commissione di cui fa parte Guillermo Vàsquez Consuegra, tra i più noti architetti spagnoli contemporanei. Montepremi 520 mila euro, 100mila al primo classificato.
 E già si profila un giallo. Fra gli otto grandi studi stranieri che hanno passato il turno e che dovranno presentare i progetti entro il 15 aprile 2019, c'è anche quello Barozzi-Veiga, di Barcellona. Che è straniero per modo di dire perché Fabrizio Barozzi classe 1976, approdò in Spagna da Rovereto per un progetto Erasmus e lì è rimasto. Assicurandosi fra l'altro nel 2013 il titolo di migliore talento dell'architettura italiana e il Mies van der Rohe Award 2015. Nel 2004 ha messo su uno studio con il collega spagnolo Alberto Veiga ma entrambi prima di mettersi in proprio hanno fatto pratica proprio nello studio di Consuegra a Siviglia.
 
Fatalità? Certo appare poco opportuno che siano arrivati in finale ma sarebbe quanto meno imbarazzante che a giudicarli vincenti fosse un architetto che ha dato loro da lavorare.

Chi volesse saperne di più può abbeverarsi con un articolo di Architectural review del 2013 e uno di Edilizia e territorio del maggio 2015.
Per il resto il tema che costerà 46 milioni di euro all'Università ha sollecitato alcuni dei più grandi architetti internazionali al punto che fra le 60 proposte sono rimasti a casa nomi come Galfetti e Podrecca e fra gli italiani Citterio e Boeri. IN FINALE In finale troveramo i berlinesi di Saurbruch Hutton internazional supportati sul territorio da studi locali. Poi la Steam srl capogruppo di un raggruppamento che però è saldamente in mano, come quote societarie, alla Davide Chipperfield Architects srl di Milano, ovvero al grande architetto che qualche anno fa ha concluso il Neues museum di Berlino e nel 2012 la boutique di Valentino a Milano. Padova gli ha anche dedicato una mostra a palazzo della Ragione nel 2005 nell'ambito del premio Cappochin. In finale anche la Abq di Ricardo Gordon di Lisbona, un architetto classe 1967 che ha sfondato a livello internazionale e che vede associato lo studio di Federico Muratori. Uno dei due studi italiani sopravvissuti è Ipostudio architetti srla di Firenze. Nato nel 1984 si è specializzato in architettura civile. Nel suo sito si nota una riqualificazione del complesso di S. Agostino a Modena che ricorda molto la struttura della Piave. L'altro studio italiano finalista è Mario Cucinella architects di Bologna, autore del progetto di rigenerazione urbana Seimilano. Arupo in collaborazione con lo studio Locatelli ha invece realizzato la prima casa in cemento con stampante 3D in Europa. Lo studio Foster ha realizzazioni in 50 nazioni. Ha quasi mille dipendenti ed è nato dal genio di Norman Foster, inglese, che ha progettato il grattacielo dell'Hong Kong & Shangai Bank ad Hong Kong. Infine il Temu Kurkela Jkmm architects, finlandese. Ha vinto 91 premi in concorsi di design, tra cui 43 primi premi, èuno degli uffici di architettura di maggior successo della Finlandia. Vediamo come associati moti studi di impiantisti veneti e padovani ma sono solo teste di ponte sul territorio. Hanno tutti 120 giorni di tempo per presentare i progetti. Proclamazione del vincitore entro il 15 aprile 2019.
Ultimo aggiornamento: 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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