Se n'è andato Giovanni Conte, della dinastia di carrozzieri

Giovedì 28 Ottobre 2021 di Luca Marin
Se n'è andato Giovanni Conte, della dinastia di carrozzieri
1

CAMPOSAMPIERO (PADOVA) - Dopo una lunga malattia, è morto Giovanni Conte, l'ultimo dei quattro fratelli che hanno gestito la storica carrozzeria e officina in via Straelle a Camposampiero dal 1962.

Giovanni aveva 75 anni, da un anno e mezzo accusava pesanti dolori ma si è fermato dal lavoro solo lo scorso 20 settembre. Lascia la moglie Anna e i figli Martina, Gianluigi, Lionella e Loredana. Con la scomparsa di Giovanni finisce l'epopea di una famiglia conosciutissima in città sempre al servizio dei cittadini del Camposampierese.


LA STORIA

Dagli inizi degli anni 60 ad oggi i tosi de Conte, com'erano comunemente chiamati dalla gente del posto, Antonio, Tarcisio, Giovanni (Gianni) e Galdino hanno svolto, in società, con grande dedizione e passione il lavoro di carrozzieri, meccanici, gommisti e soprattutto il servizio di soccorso stradale, prima con l'Aci ed ora per le forze dell'ordine del posto e per le società con i numeri verde di immediato intervento. I Conte a Camposampiero hanno rappresentato un pezzo di storia del paese: tutti e quattro instancabili, dopo il lungo lavoro quotidiano in carrozzeria, ancora erano pronti a salire sul carro-attrezzi, in piena notte, per recuperare un'auto incidentata o in panne. Nel raggio di una ventina di chilometri tutti li conoscevano: se succedeva qualcosa il numero dei fratelli Conte era sul cruscotto della macchina e loro, in pochi istanti, arrivavano sul posto.


IL RICORDO

La famiglia di Giovanni Conte è comprensibilmente provata ma nel contempo orgogliosa di un papà e marito definito da tutti come un lavoratore serio e inarrestabile. «Papà era un uomo vecchio stampo, di quelli che oggi non si vedono più - afferma il figlio Gianluigi che da anni segue le orme del padre in carrozzeria a Camposampiero - Era davvero un dritto, odiava la superficialità e viveva intensamente la vita: era dedito al lavoro, alla famiglia e nutriva da sempre la sua fede. Nonostante la malattia lo avesse segnato da almeno un anno e mezzo, papà Gianni aveva una fibra straordinaria. Si lamentava talvolta dei dolori ma voleva a tutti i costi continuare a vivere e lavorare. Sempre disponibile con tutti - aggiunge commosso Gianluigi Conte - mio padre se poteva fare un piacere a qualcuno si faceva in quattro per portarlo a termine. É sempre stato un generoso: anche nell'ultima festa della trebbiatura in piazza a Camposampiero di qualche settimana fa è stato il primo ad arrivare con il suo Landini e l'ultimo a lasciare il centro storico del paese dove si svolgeva la dimostrazione. Uomini come lui, oggi, non ci sono più». Ieri pomeriggio nella chiesa di San Pietro si è svolto il funerale dell'ultimo dei tosi de Conte.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci