SELVAZZANO - Dal 27 settembre al 1 ottobre a Lignano Sabbiadoro al Bella Italia Efa Village, si svolgeranno i campionati europei della Federazione internazionale arti marziali miste (Immaf) per semi professionisti. Suddivisi in varie categorie, provenienti da 36 stati, si sfideranno 292 atleti. L’Italia porta una rosa di 25, con tanti volti nuovi pronti a rappresentare per la prima volta la nazione ospitante. Uno di loro è padovano, si tratta di Alessandro Rigon, 22 anni di Selvazzano, in gara nella categoria uomini pesi leggeri 70kg.
Rigon è portacolori del Padova Top Team della società sportiva dilettantistica Thai Drago con sede ad Abano.
Alessandro Rigon ha praticato calcio, basket, rugby, ha suonato la batteria, insomma, giovane e sempre attivo. «Ma l’Mma mi dà una intensità come nulla e così non ho più smesso. Ho gareggiato nella categoria 66kg, dallo scorso aprile sono passato ai 70kg e a dir la verità mi aspettavo la convocazione per il prossimo anno avendo totalizzato da semi professionista in questi mesi, 13 vittorie e 3 sconfitte. Quando mi hanno dato la notizia è stata di felicità, ma anche di massimo impegno, così per prepararmi al meglio ho lasciato anche il lavoro, tengo molto a questa opportunità e cerco soprattutto il podio». Scelta non semplice da accettare per la sua famiglia. Alessandro studia anche psicologia in lingua inglese. «Mio padre mi è più vicino rispetto a mia mamma alla quale vedere un figlio che fa questo genere di sport di combattimento non è così semplice da accettare, la capisco».
Non si pensi che chi pratica le arti marziali sia una persona violenta, anzi, tutto il contrario. Essenziale è l’autocontrollo, e le regole degli incontri sono assolutamente ferree. Massima la disciplina. Con l’accesso agli Europei per Rigon gli allenamenti sono diventati ancora più intensi, ora sette giorni su sette con più sessioni quotidiane. Ad affascinare il promettente atleta è la sfida uno a uno dell’Mma. «Nella gabbia sei tu con forza e tecnica contro un altro. Gli sport di squadra non mi piacciono. Qui se vinci o perdi è merito o colpa tua, non dei compagni di squadra, dell’allenatore o di altri. Voglio quindi attribuire a me e solo a me vittoria o sconfitta». Senza precorrere i tempi il desiderio di Alessandro sarebbe quello di diventare professionista. Ma compie un passo alla volta. «É da cinque anni che quasi quotidianamente Alessandro si allena con noi - spiega il coach Pavan - numerosi gli incontri disputati a vari livelli con il 90 per cento di vittorie. Per lui rientrare nella squadra degli europei è già un importante successo».