Cento camionisti in nero e maxi-frode da 10 milioni: coop. sequestrata

Venerdì 7 Settembre 2018
foto di repertorio
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PIOVE DI SACCO - “Ghost Truck” - Camion Fantasma: è il nome dell'operazione eseguita dai finanzieri di Piove di Sacco che, coordinati dalla Procura della Repubblica di Padova, ha consentito di scoprire una maxi frode fiscale con un imponibile sottratto a tassazione di oltre 10 milioni di euro ed un’imposta evasa di circa 4 milioni di euro.

Al centro del collaudato e articolato sistema di frode una sedicente cooperativa del padovano operante nel settore del trasporto merci su strada che, nel periodo compreso tra il 2013 ed il 2017 al fine di conseguire un illecito risparmio di imposta, ha utilizzato fatture per operazioni inesistenti emesse da una ditta individuale, con sede dichiarata nel Piovese, rivelatasi essere a tutti gli effetti una vera e propria “cartiera”. Gli accertamenti eseguiti hanno consentito di riqualificare la predetta cooperativa alla stregua di una vera e propria impresa commerciale che, usufruendo degli indebiti vantaggi fiscali frutto dei fittizi rapporti commerciali con la cartiera e dell’omessa documentazione di una parte delle prestazioni di trasporto, si è posta nelle condizioni di creare una concorrenza sleale a discapito degli altri operatori del settore rispettosi delle regole. Un illecito vantaggio competitivo ulteriormente amplificato dall’impiego irregolare di 96 camionisti impiegati in nero, cui si aggiungono ulteriori 23 lavoratori irregolari.

Al tale ultimo riguardo, le Fiamme Gialle hanno operato in sinergia con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro per la riqualificazione di tali conducenti come lavoratori dipendenti e per le conseguenti contestazioni della “maxi-sanzione” in materia di sommerso da lavoro, nonché per il recupero a tassazione dell’evasione contributiva così posta in essere. Le attività investigative si sono concluse con il deferimento alla Procura di Padova di 5 soggetti per i reati di dichiarazione fraudolenta, emissione di fatture false, omessa dichiarazione dei redditi, occultamento di scritture contabili, nonché sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. 

L'autorità giudiziaria ha disposto il sequestro di beni immobili, mobili e rapporti bancari intestati o comunque riconducibili alla “cooperativa” ed ai soggetti ideatori, promotori e beneficiari della frode fiscale per un valore complessivo di circa un milione di euro. In esecuzione di tale misura patrimoniale, sono state effettivamente sottoposte a sequestro, oltre a due abitazioni (una a Vigonza e una a Fossò) e due terreni (del valore di circa 250 mila euro), disponibilità finanziarie per un importo complessivo di circa 750.000,00 euro, tra cui anche 50.000,00 euro di denaro contante depositato in una cassetta di sicurezza intestata a uno degli indagati.
Ultimo aggiornamento: 15:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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