Play off, il Padova torna in campo: partita secca da non sbagliare

Lunedì 29 Giugno 2020 di Andrea Miola
Tre anni fa l'amara sconfitta con Albinoleffe
PADOVA - I biancoscudati tornano ufficialmente in campo martedì 30 giugno sera all'Euganeo. Il turno di play off con la Sambenedettese è esiziale per andare avanti: pareggio o vittoria per passare e proseguire la strada verso la possibile B. E domani sera con la Sambenedettese sarà indispensabile tenere gli occhi bene aperti, lo dicono i precedenti casalinghi dei biancoscudati nei play off: bruciano ancora infatti le due clamorose eliminazioni con l'Albinoleffe. 
La più recente è quella di tre anni e più precisamente del 14 maggio 2017. Anche in questo caso al Padova bastava un pareggio per passare il turno, ma all'Euganeo la squadra allenata da Brevi appare svuotata e priva di idee. I bergamaschi ne approfittano e si portano sul 2-0, poi Matteo Mandorlini accorcia le distanze ma un rigore per gli ospiti chiude definitivamente i conti. L'altra beffa risale alla semifinale del campionato 2002-2003, con il Padova di Frosio che capitola 2-1 su rigore nel finale.
Momenti memorabili, con promozioni e salvezze conquistate ai play off e ai play out, ma anche bocconi amari, con una serie di lezioni di cui l'attuale Padova non potrà non tenere conto nelle prossime sfide. La tradizionale appendice di fine stagione ha finora regalato gioie e dolori al popolo biancoscudato e induce la squadra a tenere la soglia dell'attenzione decisamente alta, soprattutto nella prima sfida casalinga, per evitare che si ripetano brutti incidenti in passato costati cari in situazioni spesso simili all'attuale.
In tale ottica basta pensare all'ultimo fotogramma, tornando indietro di tre anni, con l'undici allenato da Oscar Brevi che chiude il campionato di serie C al terzo posto a pari merito con il Pordenone (avanti per gli scontri diretti) e alle spalle di Venezia e Parma. Ai play off tocca così l'Albinoleffe, nono in classifica, affrontato il 14 maggio davanti a solo 3.017 tifosi. Basterebbe un pareggio al novantesimo per passare il turno, ma all'Euganeo si vede un Padova svuotato e privo di idee, meno tonico sul piano fisico e mentale degli avversari, abili a colpire nel primo tempo con Giorgione e dopo con Ravasio. A provare a ridare speranza ci pensa Matteo Mandorlini, unico testimone nell'attuale rosa di quel giorno, alla mezz'ora della ripresa, ma poi Montella chiude i conti su rigore e cala il sipario tra i fischi dei presenti.

STAGIONE SCIAGURATA
Non cambia la situazione di partenza (basterebbe un pareggio) e l'epilogo amaro nella prima gara play out disputata dal Padova, sempre in C, che risale alla sciagurata stagione 1998-99, la penultima dell'era Viganò e con in panchina Adriano Fedele, subentrato a Ottoni che aveva a sua volta sostituito Colautti. Sul campo i biancoscudati sarebbero salvi, ma l'errore del cambio di un under contro il Varese li costringe a un ultimo sforzo contro il Lecco, penultimo e con 14 punti in meno all'attivo. In terra lombarda finisce 1-1 e dunque all'Euganeo con un pareggio sarebbe salvezza. Invece quel 6 giugno 1999 si trasforma in uno dei giorni più bui della storia padovana e il gol di Bertolini condanna la squadra alla C2.

ALTRO DISPIACERE
Sempre il proprio campo, sempre l'Albinoleffe e ancora una beffa, arrivata tuttavia in un contesto diverso, continuando la carrellata dei precedenti. Nella stagione 2002-03 il Padova di Frosio, quello con Ginestra, Succi, Sotgia, Bergamo e Tasso, gioca e diverte, chiudendo la stagione regolare al quinto posto. Alle semifinali play off (allora primo turno) toccano così i bergamaschi, secondi in classifica e all'ombra del Santo c'è grande entusiasmo con 10.915 tifosi ad assistere al primo atto all'Euganeo in scena il 25 maggio, ma l'impianto di viale Nereo Rocco ancora una volta regala dispiaceri. Al 6' Porrini segna di testa, per l'arbitro Rocchi di Firenze la palla non ha superato la linea e sulla prosecuzione dell'azione Regonesi sorprende il portiere Colombo da centrocampo con la più rocambolesca delle reti. Orlando sigla poi il pareggio, ma il Padova capitola a tempo scaduto su un dubbio rigore e la vittoria in trasferta per 1-0 (a segno Ginestra) nel match di ritorno non sarà poi sufficiente per passare il turno.

RICORDI BELLI
Ci sono poi anche ricordi belli, concentrati tra il 2009 e il 2010, ma quegli exploit (promozione in B nel primo caso e salvezza l'anno dopo ai play out) sono stati il frutto di tre successi esterni dopo altrettanti pareggi all'Euganeo, nel primo caso con Ravenna (1-1) e Pro Patria (0-0) e dodici mesi dopo con la Triestina, ancora a reti bianche. Chiudono la carrellata le doppie sfide che portarono nel 2011 la squadra a un passo dalla serie A. La semifinale con il Varese del 2 giugno 2011 rappresenta tutt'ora l'unico successo casalingo ottenuto dal Padova ai play off e play out (1-0 gol di Italiano su rigore), capitalizzato dal 3-3 in Lombardia che regalò la finale con il Novara il cui primo atto, sempre in Veneto e davanti a 21.540 spettatori si chiuse a reti bianche.
Morale della favola? Sottovalutare la sfida con la Sambenedettese sarebbe l'errore più sciagurato. Il passato lo insegna.
Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 11:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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