Busitalia, fallisce la mediazione dal Prefetto. «Chiediamo stipendi uguali per tutti i dipendenti»

Lunedì 17 Aprile 2023 di Luisa Morbiato
Busitalia

PADOVA - Ennesima "fumata nera" dopo l'incontro dei giorni scorsi fra il prefetto Raffaele Grassi, Busitalia e i rappresentati sindacali di Faisa-Cisal.

Sul tavolo la richiesta di ottenere per tutti i lavoratori di Busitalia addetti agli impianti fissi, neoassunti compresi, il riconoscimento dello stesso trattamento economico «a parità di parametro e mansione svolta». Ma l'incontro si è risolto ancora una volta in un nulla di fatto.

I TIMORI
«Un incontro che ci fa supporre che la triste situazione, che sta vessando la città di Padova, se non presa seriamente in considerazione dagli organi preposti, porterà ad una graduale drammatica cancellazione del trasporto pubblico - ha affermato il segretario provinciale Matteo Garroti - I temi sono ormai più che noti: stipendi troppo bassi nell'intero settore, unitamente a turni sempre più pesanti ed inconciliabili con le normali esigenze familiari. E il disservizio che imperversa in continua nel suo inesorabile cammino. La disparità salariale crea lavoratori di seria A e di serie B. Prosegue l'emorragia di dipendenti che, anche per motivi economici dovuti ad una disparità salariale che arriva ad ammontare a circa 300 euro al mese tra i chi fa parte del personale ex Aps e il personale ex Sita e il personale neo assunto, congiuntamente a turni di lavoro sempre più opprimenti, scelgono altre soluzioni lavorative - ha continuato Garrotti - Come sindacato mettiamo in guardia le istituzioni sulle problematiche dovute alle nuove prossime lettere di dimissioni che i lavoratori, a stretto giro, faranno pervenire a Busitalia».

I DISAGI
Busitalia, afferma il sindacato, si era impegnata anche a risolvere il disservizio riscontrato nel periodo invernale, connesso anche al trasporto scolastico, che come ogni anno porta migliaia di studenti a riversarsi alle fermate. «Mettendo da parte etica e morale e valutando arbitrariamente di mantenere delle anomale e mortificanti disparità salariali, causa reale delle dimissioni dei lavoratori - ha aggiunto Garroti - l'azienda sembra propensa, con il benestare di Comune e Provincia, a gestire la situazione diminuendo in modo grave il servizio alla cittadinanza. La Provincia, ossia l'ente di governo che gestisce il trasporto pubblico locale, guidata da Sergio Giordani, che è anche sindaco, dovrebbe vigilare sul servizio pubblico mentre ora sta sacrificando ulteriormente la vita dei cittadini che si stanno ritrovando a convivere con corse che mese dopo mese vengono sempre più ridotte a causa della carenza strutturale del personale».

L'INQUINAMENTO
«Ci si chiede per quanto - ha ancora affermato - si continuerà a valutare di non prendere concreti provvedimenti nei confronti del Comune che è detentore del 20% delle quote dell'azienda di trasporto, vincitrice di un bando al ribasso che, come ormai più che noto, attualmente risulta ingestibile nella sua applicazione. La situazione emergenziale nella quale versa il trasporto pubblico a Padova si sta facendo sentire in maniera più importante che in altri luoghi, esattamente come da diverso tempo noi di Faisa asseriamo sarebbe avvenuto - ha concluso il segretario provinciale - A tutto ciò, va aggiunto l'anomalo aumento del traffico privato che si sta riscontrando e che avrà come logica reazione un incremento delle problematiche dovute all'inquinamento che di certo non potrà essere tamponato con il palliativo avvento del fenomeno "green"».
 

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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