PADOVA Malversazione ai danni della Regione, falsa autocertificazione, calunnia e accesso abusivo ad un sistema informatico. Queste le pesanti accuse di cui dovranno rispondere a vario titolo l'ex europarlamentare ed ex assessore regionale, nonché vicesindaco di Padova, Iles Braghetto, 68 anni, Marco Spiandorello, 54 anni, pure residente in città, e Giuseppe Turi, 65 anni, anch'egli padovano.
Il terzetto è stato rinviato a giudizio dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Venezia Andrea Battistuzzi per l'allegra gestione del Centro di formazione professionale I.P.E.A. di San Donà di Piave, e dell'Agenzia Formazione Lavoro, con sede a Padova.
AGENZIA LAVORO
Secondo l'accusa Braghetto e Spiandorello, nelle vesti di legale rappresentante e amministratore di fatto delle due agenzie, non avrebbero utilizzato in maniera corretta gli ingenti contributi erogati dalla Regione per lo svolgimento di corsi professionali dedicati ad estetiste e parrucchiere: 3,7 milioni di euro al Centro I.P.E.A. e 3 milioni all'Agenzia Formazione Lavoro tra il 2011 e il 2014. Le risorse non sarebbero state adoperate per la gestione della scuola ma per spese personali, del tutto estranee all'attività dell'ente. I soldi sarebbero stati dilapidati in forniture ad imprese o soggetti che non avrebbero svolto alcun servizio in ambito formativo. Braghetto e Spiandorello avrebbero poi certificato il falso mettendo nero su bianco la circostanza che l'ente non aveva commesso violazioni in materia di contributi previdenziali ed assistenziali in favore dei lavoratori e di obblighi relativi al pagamento delle imposte. Equitalia ha accertato invece debiti per insoluti in entrambi i centri professionali. I due imputati avrebbero infine presentato tre denunce in odore di falso per la sparizione di pc e documentazione contabile e amministrativa.
Spiandorello deve inoltre rispondere, assieme a Turi, di accesso abusivo al sistema informatico dell'Agenzia delle Entrate, protetto da misure di sicurezza.