di Filippo De Gaspari
SANTA MARIA DI SALA (VENEZIA) - Quando
Giuseppe Bassi
rientrò dalla prigionia in Russia, dov'era
stato internato durante la Seconda Guerra Mondiale, la sorella gli
consegnò un
braccialetto:
«È di un pilota precipitato qui in zona» gli
disse. Settantaquattro anni dopo, quando Bassi ne ha da poco
compiuti 100, quel cimelio ha un padrone, uno dei piloti morti in
quell'azione, di cui ora l'anziano custode spera di
conoscere i famigliari. Nel
Padovano, a
Villanova di Camposampiero, dove vive nella
frazione di Murelle, Bassi è un'istituzione: le 100
candeline spente lo scorso 3 febbraio, dopo una vita in cui ha
fatto il geometra e, suo malgrado, il prigioniero di guerra,
raccontano più di mille parole l'incredibile avventura
di questo soldato, che tornato a casa ha custodito quel
braccialetto sperando un giorno di riconsegnarlo agli eredi di quel
pilota morto a due passi da casa sua.
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