Bonus-Covid, il vicesindaco geometra ammette: «Sì, l’ho richiesto, devo mantenere la famiglia»

Venerdì 14 Agosto 2020 di Lorena Levorato
Il sindaco Schiesaro e il vicesindaco Vigolo
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CADONEGHE -  Bonus 600 euro a un politico che riveste una carica amministrativa anche a Cadoneghe. Il caso dei parlamentari e degli assessori o consiglieri regionali e comunali che hanno richiesto il contributo destinato ai lavoratori autonomi che durante il lockdown non hanno potuto esercitare la loro attività non percependo, così, alcun reddito arriva anche nella giunta a guida leghista di Cadoneghe dopo l’outing del diretto interessato.

A farne domanda è stato il vicesindaco Devis Vigolo, 48 anni, geometra libero professionista, consigliere comunale di minoranza per cinque anni con la lista civica “Futuro Comune”, e tra i primi a sostenere e a supportare la candidatura del primo cittadino Marco Schiesaro

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LE DICHIARAZIONI
Assessore all’industria, commercio, trasporti, sviluppo economico e sostegno alle imprese da giungo dell’anno scorso, Vigolo ammette di aver fatto la domanda per ottenere il Bonus Covid. «Come milioni di altri italiani colpiti duramente dai mesi di lockdown, e migliaia di amministratori locali vittime in questi giorni di un’insensata caccia alle streghe - ha detto Vigolo -, anch’io ho usufruito del bonus di 600 euro messo a disposizione dal Governo per l’emergenza Covid. L’ho chiesto e ottenuto per due volte, nei mesi in cui la mia attività di geometra libero professionista è rimasta completamente bloccata proprio a causa dell’emergenza sanitaria». 

Il blocco dei cantieri conseguente all’epidemia ha di fatto azzerato, per quei due mesi, non solo qualunque entrata derivante dall’attività del vicesindaco, ma anche da quella della moglie che, in qualità di socia di una società di servizi, non ha potuto chiedere né ricevere alcun bonus. 

«Trovarsi all’improvviso, per una famiglia di 5 persone, senza alcuna entrata all’infuori della mia indennità di vicesindaco, che è attorno ai 1.000 euro netti al mese, non è stata un’esperienza piacevole, come sanno bene i moltissimi concittadini che hanno vissuto situazioni simili durante i difficilissimi mesi appena trascorsi». 

«Con la Fase 2, una volta ripartiti i cantieri, è stato possibile riaprire anche la mia attività, e non ho quindi richiesto il successivo bonus di 1.000 euro. Tuttavia ci tengo a sottolineare una cosa: se qualcuno pensa che fare politica a livello locale serva ad arricchirsi, o è in malafede o non sa di cosa parla e non ha la minima idea della situazione di noi piccoli amministratori, per cui la politica è soprattutto una passione e un servizio alla comunità che costa tempo e denaro».

«Da quando sono stato nominato vicesindaco ho voluto rinunciare a svolgere attività professionale in tutto il territorio del mio Comune per evidenti ragioni di opportunità e buonsenso. Una scelta che dal punto di vista economico è stata sicuramente un sacrificio». 
«Non me ne lamento, perché quello che si perde in denaro è sicuramente ripagato in termini di soddisfazione per il lavoro svolto. Ma non consentirò a nessuno di speculare su una situazione di difficoltà che ha colpito quest’anno la mia famiglia come milioni di altre». 

IL SINDACO
Il sindaco Marco Schiesaro ha aggiunto che «chi si è trovato in difficoltà economiche è legittimo abbia preso il bonus. Le modeste indennità a cui hanno diritto gli amministratori locali sono cosa ben diversa dagli stipendi a 5 cifre dei parlamentari. È bene non fare confusione tra le due cose perché sono temi completamente diversi».
 

Ultimo aggiornamento: 12:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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