PADOVA - Tremila euro lordi nella prima busta paga. È quello che offre Busitalia agli autisti che decideranno di siglare il contratto con l'azienda. Una gratifica che serve per invogliare il personale specializzato a firmare anche se lo stipendio non è ad esempio all'altezza dell'Actv, verso la quale stanno emigrando in molti. C'è una clausola però. L'autista deve impegnarsi a rimanere per almeno due anni.
I sindacati
«I tremila euro lordi nella prima busta paga sono una iniziativa del tutto legale - dice Stefano Pieretti di Adl Cobas - anche il Comune vincola gli agenti della polizia municipale per cinque anni. Ma qui siamo in un altro campo. Ovvero, visto che questa è una iniziativa destinata a trattenere chi viene da lontano, pensiamo solo all'anticipo dell'appartamento in affitto. E dopo? Per questo sarebbe stato meglio proporre un aumento generalizzato del minimo degli stipendi, agendo sulle indennità. Altrimenti appare una scelta fatta per cercare di tappare i buchi in organico determinati anche dal fatto che molti se ne vanno, attirati dall'Actv che paga di più». Almeno dieci nell'ultimo periodo. «Non ci piace nemmeno la clausola che in caso di dimissioni entro il biennio il lavoratore debba restituire i soldi. In generale comunque la politica dovrebbe essere quella di migliorare il servizio invece di fare delle una tantum». Che nel caso di abbandono andrebbero restituite al 100 per cento durante il periodo di prova e in misura proporzionale ai mesi mancanti al biennio nel periodo successivo. Da notare che un'autista destinato a guidare i tram, non ha aumenti di stipendio e quei pochi che stanno facendo il corso in questo momento (iniziato il 14 dicembre) rischiano di non terminare le pratiche prima che il fabbisogno sia aumentato nei mesi che verranno.
La carenza
Del resto Busitalia si trova in gravi difficoltà di esercizio. La mancanza di una settantina di autisti ha costretto nei mesi scorsi a pesanti tagli alle linee con conseguenti disagi sopratutto per i pendolari e gli studenti. Solo durante le feste sembra tutto normale perchè è in atto il servizio prefestivo-non scolastico. Ma la situazione è destinata a peggiorare dal 9 gennaio. L'Azienda ha annunciato un piano di assunzioni di 54 elementi entro marzo. L'altro versante è il contenimento forzato delle spese, visto che il deficit nel 2021 era sopra i 9 milioni di euro. Non bastano infatti i contributi regionali a coprire gli ingenti investimenti connessi al contratto di servizio.