Schiacciato dallo scuolabus, 100 palloncini in cielo: «Ciao Martin»

Giovedì 27 Settembre 2018 di Michelangelo Cecchetto
Schiacciato dallo scuolabus, 100 palloncini in cielo: «Ciao Martin»

SAN MARTINO DI LUPARI - È la sirena dell'ambulanza della Croce rossa a rompere il silenzio al termine delle esequie di Martin Fior, otto anni, morto giovedì scorso in un incidente stradale avvenuto a San Martino di Lupari.
Ieri pomeriggio nel duomo cittadino l'ultimo saluto. Un enorme dolore, di tutti, con quello della mamma Oahn presente anche nell'istante del sinistro. Dopo alcune decine di minuti dal termine della celebrazione, mentre in tanti le portavano il loro cordoglio come pure al marito Denis e agli altri parenti, non ha più retto alla fatica di una perdita che natura non vorrebbe e si è sentita mancare. La scomparsa del piccolo Martin ha fortemente provato tutta la città. Il sindaco Gerry Boratto ha atteso il piccolo feretro all'ingresso della chiesa con la fascia tricolore. Presenza ufficiale del Comune considerato il lutto cittadino rispettato dai commercianti. In molti ad appendere anche nastri neri sulle saracinesche.
 
GENITORIC'è il maggiore Giuseppe Saccomanno comandante della compagnia dei carabinieri di Cittadella, una rappresentanza di militari della locale stazione, la Polizia locale ed un'ambulanza discretamente a lato della chiesa. E poi tantissime persone, rimaste anche fuori, mamme, papà, compagni di classe, gli amici, i conoscenti. i compagni della scuola di karate in maglia blu che Martin frequentava da tre anni, cintura arancione. Un silenzio irreale, un'atmosfera sospesa, lo ha sottolineato anche il parroco don Livio durante l'omelia. Certamente una giornata che nessuno avrebbe voluto. Una serie di coincidenze, tragiche, hanno purtroppo generato l'incidente per il quale non ha colpa nessuno. Lo ha accertato la magistratura.
Ma resta il dato di fatto, la ferita nel cuore, nell'anima di molti. Lo aveva sottolineato nei giorni scorsi il primo cittadino. «Abbiamo avuto lutti di persone giovani, mai però per un evento del genere».
Pochi minuti prima delle 15, orario della celebrazione, ecco il feretro passare sulla via principale per arrivare di fronte alla chiesa dal lato posteriore, come da prassi. Deve obbligatoriamente passare in via Pasinato, quella dell'incidente. Ci sono lumini e fiori sul punto della collisione. Poi quando si ferma la tensione è veramente palpabile, rotta solo dal vociare dei bambini piccoli in braccio alle mamme e nei passeggini. Impossibile per loro capire quello che sta succedendo.
Il piccolo feretro con un cuscino di fiori bianchi entra nella grande chiesa. I canti del coro parrocchiale sono quelli della festa ed aiutano a stemperare un po' il peso dell'addio. Chi ha l'età per capire, difficilmente riesce a trattenere le lacrime. Ed alla fine anche qualche ragazzino, vedendo i genitori addolorati, si incupisce.
CAREZZEFuori dalla chiesa salgono al cielo i palloncini. Due gli applausi. I genitori hanno deciso per la cremazione e quindi il saluto delle persone avviene sul piazzale. Un numero enorme. Una stretta di mano, una carezza, una parola. Come ha raccomandato il parroco, questa condivisione dovrà continuare nel tempo. Questo allevierà un po' il dolore. Si sa che indietro non si può tornare.
La famiglia ha invitato a destinare quanto per gli omaggi floreali all'asilo parrocchiale frequentato da Martin e ora dal fratellino.

Ad un certo punto quando ancora molti attendono di dare un saluto, c'è bisogno dell'intervento dei sanitari. Ancora preoccupazione per la signora. Ci si deve allontanare e si spera che non ci siano altri problemi. Sembra una giornata che non vuole finire mai.

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