Busitalia: «Abbiamo chiesto l'adeguamento del biglietto». Salirà a 1,40 euro

Da oggi il contratto di servizio prevede il ritocco in base all'inflazione. In Comune il vertice con il sindaco

Martedì 13 Settembre 2022 di Mauro Giacon
Autobus (foto d'archivio)

PADOVA - Oggi è un giorno particolare nel trasporto pubblico. Esattamente un anno fa entrava in funzione il contratto di servizio fra Busitalia Veneto e l'Ente di bacino formato da Comune e Provincia. Il documento regola i rapporti per i nove anni concessi dalla vittoria nel bando per la gestione. Si era scritto e firmato che per due anni il biglietto non sarebbe salito, tranne che per un aspetto: l'adeguamento all'inflazione. Ebbene con un tasso all'8 per cento, il biglietto da oggi dovrebbe costare 1,40 euro. «Abbiamo già fatto la richiesta di adeguamento» spiega l'amministratore delegato di Busitalia Veneto, Antonio Barbarino. «Ora è l'ente di governo che deve approvare le modifiche e dirci da quando farle partire. Siamo certi che vorrà rispettare il contratto». Insomma non si tratterebbe se il biglietto deve aumentare ma quando.

Cosa succede

E a questo servirà una riunione che si terrà oggi a palazzo Moroni fra i vertici della società, il sindaco Giordani (che è anche presidente della Provincia) l'assessore Ragona e i tecnici. Se prendiamo il contratto alla lettera l'aumento è automatico. In verità non sarà così, perchè ci sono molte cose da discutere. Il riferimento è al fatto che la verifica sul contratto andrà fatta a tutto campo. Busitalia si è dimostrata inadempiente su alcuni punti come la circolazione di mezzi vecchi e il mancato completamento del sistema di geolocalizzazione. Dunque è già in piedi una richiesta di penale per circa 3 milioni di euro. Per i mezzi la situazione è migliorata con la firma di un addendum nel marzo scorso per l'acquisto, entro il 2023, di 93 bus elettrici 116 a metano e 15 a gasolio. Potrebbe essere, quella delle penali, una merce di scambio. La società si fa forte del fatto che se l'ente di bacino non dovesse approvare l'adeguamento, chiederà un indennizzo. L'Ente però potrebbe scalare questa cifra dalla penale. Ma l'azienda non sembra del parere. «Sono due partite diverse - dice l'ad - noi pagheremo le penali mentre la nostra richiesta è da norma contrattuale. Comunque è un meccanismo molto più articolato, ci sono obblighi reciproci. Per adesso lo scopo della riunione è concordare le modalità applicative». La previsione però è che si andrà a trattativa perchè la posizione del Comune è molto diversa e decisa a discutere di tutto il pacchetto. Si spera comunque che nel quadro delle risorse spunti anche qualche altro contributo del governo. E tutti gli scenari sono aperti, compreso quello di portarlo a 1,50 euro e tenerlo fermo per due anni, anche rispetto all'inflazione.

I termini

Il bando per il rinnovo del gestore del trasporto pubblico per 9 anni con opzione per ulteriori 2 è stato emesso nel 2017 e assegnato a Busitalia Veneto nel febbraio del 2020.

la società riceverà 353 milioni portabili a 432 con l'opzione. Ma deve garantire la presenza di 267 autobus extraurbani e 234 urbani con caratteristiche a euro 6 a gasolio, oppure a metano o elettrici. Non devono comunque avere più di 15 anni o essere a Euro 2. Nello stesso tempo si è impegnata a non aumentare il prezzo del biglietto che anzi ha portato a 1.50 euro per le corse nei comuni contermini. Con fasce chilometriche per tutte le altre destinazioni. Uno dei punti fondamentali infatti è proprio la tariffazione agevolata per chi viene da fuori città. I chilometri da coprire sono 22 milioni ogni anno: 7,2 in città e 14,8 in provincia.

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