VICENZA - Sei vittime e 18 persone infettate per un batterio in sala operatoria. Il caso è venuto a galla all'ospedale San Bortolo di Vicenza, dove l'anestesista Paolo Demo, infettato due anni fa, è morto il 2 novembre a causa del batterio Mycobacterium Chimaera annidato in un macchinario utilizzato dalle sale operatorie di Cardiochirurgia durante le procedure di circolazione extra corporea e prodotto dalla ditta Liva Nova del gruppo Sorin.
Alla sua morte l’avvocato della famiglia ha presentato un esposto alla Procura di Vicenza. Le vittime in tutto sarebbero sei: quattro a Vicenza, uno a Padova e uno a Treviso e le persone infettate 18, tutti pazienti trattati con lo stesso macchinario.
A Treviso, infatti, nel gennaio scorso era deceduto Gianni De Lorenzi, già assessore a Nervesa, che era stato infettato nel 2015 all'ospedale Ca' Foncello durante un intervento al cuore. Anche al Ca' Foncello, come in vari altri ospedali del Nordest, è in uso lo stesso macchinario.
La tecnologia nel mirino viene venduta in tutto il mondo, e la ditta Liva Nova ne aveva raccomandato la sanificazione già alle fine del 2015: i macchinari non sono però stati ritirati dal mercato. Lo scorso 20 settembre il ministero della Salute ha allora chiesto a tutte le Regioni di avviare un’analisi retrospettiva per individuare tutti i soggetti infettati da Mycobacterium Chimaera tra il 2010 e il 2018.
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