Basso Isonzo, esposto in Procura sull'accordo tra Comune e Aspiag-Despar

Domenica 29 Maggio 2022 di Alberto Rodighiero
Basso Isonzo, esposto in Procura sull'accordo tra Comune e Aspiag-Despar

PADOVA - L’operazione sul parco del Basso Isonzo finisce in Procura ed è scontro tra centrodestra e centrosinistra. Con l’avvicinarsi delle elezioni si intensifica il fuoco di fila tra la compagine che sostiene Francesco Peghin e l’attuale amministrazione. 
Nei giorni scorsi la polemica aveva riguardato l’indagine sugli appalti comunali (dalla Procura c’è massimo riserbo sulla vicenda) ma ora scoppia un nuovo caso. Il deputato Massimo Bitonci, ex sindaco, ha appena depositato un esposto contro la delibera approvata dal Consiglio comunale lo scorso 4 aprile. Delibera che riguarda il trasferimento della cubatura prevista al parco Basso Isonzo in un’altra area edificabile che si affaccia su via Venezia. 
 

I MOTIVI
«Nell’esposto - spiega Bitonci assieme ai candidati Lonardi, Pietrogrande e Todesco - si segnala in modo circostanziato che l’accordo tra il Comune e il gruppo Aspiag non soddisfa il criterio di interesse pubblico e rischia di provocare un grandissimo pregiudizio economico per il Comune. Allo stesso tempo questa operazione rischia di procurare un vantaggio patrimoniale per i privati. Il tutto con una possibile rilevanza penale a carico dell’amministrazione e dei funzionari pubblici coinvolti nell’istruttoria e nell’approvazione dell’operazione urbanistica». 
«La normativa regionale, il Piano degli Interventi e le Linee guida per l’applicazione della perequazione urbanistica approvate dalla giunta sottendono alla logica di verificare il rilevante interesse pubblico – insiste l’ex sindaco -. In questa operazione appare chiara l’insufficienza e l’ erroneità del calcolo del beneficio pubblico». Sarà presentato anche un esposto anche alla Corte dei Conti. 
 

LA RISPOSTA
Le accuse ieri sono state rispedite al mittente dall’assessore all’Urbanistica Andrea Ragona. «Come prima cosa bisogna dire che l’esposto della Lega è contro un’operazione che va a salvare un’area verde fondamentale per la città – ha premesso l’esponente di Coalizione civica – È paradossale il fatto che, secondo i leghisti, in questa iniziativa non ci sarebbe abbastanza interesse pubblico. Si tratta dello stesso partito che sta tappezzano la città con manifesti in cui si chiede meno cemento. Peccato che, quando si porta avanti un progetto che blocca il consumo di suolo, la prima cosa che fa è presentare un esposto».
Ragona poi entra nel merito. «In termini monetari, senza tenere conto del valore che ha il mancato consumo di suolo, della proprietà del parco Isonzo e dell’area verde che sarà ceduta al Comune a Padova est vi è un utile netto per la pubblica amministrazione di 286 mila euro. Inoltre gli oneri secondari i privati dovranno pagarli tutti e non sono scomputabili. Sulla base dei valori Omi dell’Agenzia delle entrate, i valori del metro cubo al Basso Isonzo sono più alti che in via Venezia, pertanto dal punto di vista strettamente economico lo spostamento “uno a uno” è vantaggioso per il Comune e uno svantaggio per il privato cui sarebbe spettata più cubatura non concessa dall’accordo». 
 

LA RICOSTRUZIONE
Ma in che cosa consiste l’operazione contestata dalla Lega? Tutto è nato a gennaio 2021 quando il gruppo Aspiag (a cui fanno capo i supermercati Despar) aveva acquisito per 4,5 milioni di euro tramite asta pubblica un’area di 31 mila metri cubi di edilizia residenziale di proprietà di AltaVita–Ira. L’operazione annunciata dal sindaco Sergio Giordani lo scorso marzo prevede che queste cubature cementificabili vengano trasferite nell’area ex Rizzato tra via Venezia e via del Pescarotto dove troveranno posto uno studentato (in alternativa delle strutture alberghiere) e un supermercato da 1.800 metri quadri. 
In virtù di questa operazione, l’area ex Ira diventerà di proprietà comunale e di conseguenza al posto dei condomini sarà realizzato verde pubblico. «Abbiamo salvato il parco» sostengono da Palazzo Moroni visto che in precedenza era stata autorizzata la costruzione di 31.000 metri cubi di edilizia residenziale che si sarebbero dovuti trasformare in alcuni condomini. 
Nello specifico, in via Venezia ai 30.000 metri cubi già autorizzati, vanno ad aggiungersi i 31.000 del Basso Isonzo. L’accordo prevede poi che quando sarà aperto il nuovo supermercato, dovrà chiudere il punto vendita di Aspiag di via Gattamelata.
L’intesa va anche oltre. In passato, la società aveva acquisito 24.000 metri quadri attorno al cimitero di San Lazzaro in previsione della realizzazione di alcune strutture. Anche questi terreni saranno ceduti al Comune e in quell’area potrebbe essere realizzato un parco. Per quel che riguarda infine l’area Pt 1, ovvero l’ex Stimamiglio a Padova Est, Aspiag avrà a disposizione per la sua struttura commerciale i 20.000 metri quadri già autorizzati e non è prevista la destinazione alimentare.

 

Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 07:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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