Liti e molestie, baristi a lezione dalla polizia. «Situazioni difficili create da gente che beve troppo»

Venerdì 16 Settembre 2022 di Gabriele Pipia
Piazza dei Signori, uno dei luoghi della novida

PADOVA - Sono abituati a stare in piedi dietro al bancone, ma per qualche ora molti di loro si siederanno sui banchi. I baristi sono pronti ad andare a lezione di sicurezza per gestire le situazioni di violenze e molestie che sempre più spesso capitano nei locali. A salire in cattedra saranno i poliziotti della questura di Padova grazie ad un accordo che verrà definito nei prossimi mesi con l'associazione dei pubblici esercizi Appe. Nel corso dell'estate ci sono già stati quattro incontri operativi (uno anche con il prefetto Grassi) e il corso di formazione prevederà anche simulazioni pratiche di situazioni delicate da gestire dentro il bar. A confermare questa volontà è Filippo Segato, segretario dell'Appe, all'indomani dell'ennesima rissa capitata sabato sera in piazza Duomo e denunciata mercoledì mattina dal titolare del ristorante Gancino.
«I pubblici esercizi sono vittime di queste situazioni, eppure proprio i pubblici esercizi possono garantire più sicurezza nelle piazze - sottolinea Segato -. Abbiamo già fatto degli incontri tecnici in questura e stiamo definendo un programma di formazione per gli esercenti in modo da aiutarli a gestire alcune situazioni difficili in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine».

IL PROGRAMMA
Ad illustrare i dettagli è Alessandro Lago, dirigente Appe. «Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento importante di situazioni difficili provocate soprattutto da persone che bevono troppo. Già la scorsa primavera abbiamo esposto le nostre preoccupazioni alle forze dell'ordine e a giugno abbiamo avviato un percorso con la questura. Abbiamo incontrato sia il questore Antonio Sbordone sia alcuni agenti della divisione amministrativa. Ad agosto abbiamo pure fatto una riunione operativa con il prefetto Grassi e i vertici di polizia, carabinieri e guardia di finanza. È coinvolto anche il Comune con l'assessore Bonavina.

L'intenzione è quella di avviare un percorso di formazione rivolto ai nostri esercenti (gli associati ad Appe sono 1.200 in tutta la provincia e l'adesione sarà ovviamente facoltativa, ndr) -. Andremo presto a siglare un protocollo specifico con la prefettura».

LE MATERIE
«Il corso sarà composto da due moduli - continua Lago -. Ci sarà una parte più teorica e psicologica e una parte più operativa. Non sarà un corso di difesa personale, sarà un corso utile per imparare a comportarsi in certe situazioni. Se ho dei clienti violenti o moleste come devo agire? È importante sapere cosa fare in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine. Ripasseremo le norme legate al divieto di somministrazione alcolica ai minorenni e alla necessità di evitare di servire persone già evidentemente alterate, poi però faremo delle simulazioni pratiche assieme ai poliziotti dentro un locale. Sarà un corso con un taglio molto operativo, con l'obiettivo di garantire l'incolumità propria e dei clienti. L'obiettivo è avviare il corso nella primavera 2023 in modo da farsi trovare preparati per la prossima stagione estiva».

LA POLEMICA
Intanto sull'ultima rissa in piazza Duomo interviene Gabriele Zanon, coordinatore cittadino di Fdi candidato al Parlamento: «La sinistra alla guida della città non prende seriamente la situazione del degrado, delle gang e dell'abbandono del territorio. Già durante la campagna elettorale Giordani definiva Padova in una situazione normale. Serve un controllo pianificato e costante». L'assessore alla sicurezza Diego Bonavina l'altro ieri ha spiegato di essere contrario al presidio fisso davanti al Duomo: «Sarebbe una sconfitta per le istituzioni. Noi puntiamo su telecamere, illuminazione e tanti eventi sul sagrato».
 

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