PADOVA - Vive su una panchina all'entrata dell'ospedale Sant'Antonio, tra il parcheggio delle biciclette e l'ingresso del pronto soccorso. Non chiede l'elemosina. Vi sta seduto scrutando i passanti, o sdraiato a prendere il sole, in maniche corte o a dorso nudo anche quando la temperatura, come in questi giorni, cala bruscamente. Oppure vi si sistema a dormire. Sta lì da anni, Antonio. Così si chiama il "barbone ospedaliero", sorta di mascotte del nosocomio di via Facciolati che porta il suo stesso nome. Ingobbito dal peso degli anni e da una sporta gialla del supermarket che di fatto è la sua valigia contenente poche misere cose. Shampoo, bagnoschiuma, crema da barba, una pila di fogli minuziosamente scritti, qualche documento, la tessera sanitaria, nulla più. Antonio ha raccontato di sé, di come un'abitazione ce l'aveva, una volta, all'Arcella, e poi l'ha perduta...
Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 09:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".