Dai social alle risse: la faida tra bande di giovani rapper

Giovedì 24 Febbraio 2022 di Marina Lucchin
una rissa tra bande in stazione
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PADOVA - Dalle scaramucce sui social, alle botte in strada. E Padova diventa così nel campo di battaglia tra due gruppi di rapper di nuova generazione.

Touche, stella padovana, contro Simba La Rou, di Lecco. Violenza? Non proprio. O per lo meno, non solo.

Si tratta di un “evento mediatico” che pare sia la nuova frontiera del rap-trap: vivere la musica ad alta tensione, non solo nei video ma pure dal vero. Le crew, come si chiamano nel gergo che arriva da Oltreoceano, dove queste dinamiche esistono ormai da decenni, si sfidano a suon di canzoni, nelle “barre” ovvero nei versi, iniziano gli attacchi a qualche rivale. Poi ci si mette la base di fan, composta da migliaia - che dico - centinaia di migliaia, di ragazzi che seguono i cantanti sui canali social: tifoserie scatenate come curve ultras. Infine, si passa dal piano virtuale a quello reale, usando come “mediazione”, però, sempre storie e video tra Tik Tok, Instagram e Youtube. 

«Sono a Padova, nel tuo territorio, parliamone a voce» è il messaggio sul web di Carter5star, un ragazzo della crew di Simba, che arriva da Lecco a Padova per una visita medica. «Tra 30 minuti sono lì» risponde Touche. E intanto i suoi si radunano in stazione e scatta il pestaggio. C’è chi mena le mani e chi riprende. Perchè tutto finisce sui social. Tutto quel che si fa nella vita reale serve per creare una storia in quella virtuale. Davanti alla stazione finisce a calci, pugni e 4 coltellate. Le ferite? Medicate e poi postate, manco a dirlo, su Tik Tok. Le chiamano dissing, ovvero gare di insulti. Ma a volte finiscono nel sangue, come quello che è rimasto sul marciapiede di piazzale stazione, davanti al Kfc. 


GLI SCONTRI
Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’inizio perchè la storia è lunga e complicata. Parte all’inizio dell’anno e non è ancora finita: il sangue è stato sparso e ora la crew di Lecco minaccia vendetta. Ci sono ancora gli alberi di Natale in Prato della Valle quando viene postata la prima rissa. Qui i lombardi non c’entrano, ma il gruppo di Touche assicura: «Venite a Padova e farete questa fine». È la scintilla che porterà all’accoltellamento del 14 febbraio, la prima tessera di un domino che sfocerà nel sangue e metterà in allarme Padova durante tutto il suo percorso. Un ondata di violenza cui la città non è abituata.


L’INIZIO
Intanto le scaramucce in rima continuano sui social. Simba rappa: «Parli, parli, ma di che parli che ti devono ancora crescere le p...». E la risposta non tarda ad arrivare: «Chiacchieroni, mettete storie e non venite a Padova». 
Ma il primo contatto reale avviene a Milano, in corso Como, dove i rapper padovani in trasferta si incrociano con quelli di Lecco. Niente botte, niente sangue, i secondi scappano prima che le cose finiscano male. Touche qualche giorno dopo è ancora a Milano e in una discoteca si trova faccia a faccia col rivale. Anche questo finisce sui social: «Guardate, trema il moccioso» “gridano” su Tik Tok i lecchesi. 
Nel frattempo in Prato un centinaio di giovani si mettono d’accordo per una grande rissa di gruppo, ma l’organizzazione sui social viene intercettata e la polizia interviene prima che la situazione sfugga di mano. La settimana dopo altra rissa in stazione. Il Prefetto Raffaele Grassi organizza un comitato ordine e sicurezza pubblica e mette al centro il tema. Ma tutto è pronto per arrivare al clou della faida tra crew. 


LA RESA DEI CONTI
Carter5star arriva in città, dice di voler parlare, Touche assicura che in mezzora sarà lì, ma intanto parte della sua compagnia trova il lecchese e lo pesta. Poi esce una lama e lo accoltellano 4 volte. Touche si scusa: «Non sono arrivato in tempo, ma se c’ero non sarebbe successo quel che è successo. Tu sei un leone ma non puoi batterti da solo a casa di altri leoni, Dentro di te lo sai: hai fatto tutto te. Chiedo scusa alla madre da parte dei ragazzi». Ma è tardi, il guanto di sfida ha eccitato il web, la “guerra” ha fatto schizzare “like” e “follower”. Ora si attende la risposta dei lombardi. E Padova trema. 

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Ultimo aggiornamento: 12:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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