Badanti e colf, Padova è la prima città in Veneto

Martedì 6 Dicembre 2022 di Silvia Quaranta
Badanti e colf, Padova è la prima città in Veneto

PADOVA - Oltre 16 mila persone, una piccola città. Tanti sono i lavoratori e le lavoratrici impegnati nelle case dei padovani: 8.497 sono colf, altri 7.889 sono badanti (Dati Istat 2021). Numeri che pongono la provincia di Padova al primo posto in Veneto per presenza di lavoratori domestici.

Anche mettendo il numero di presenze in rapporto con la popolazione totale, Padova rimane in cima alla classifica: le colf sono 9,1 ogni 100 abitanti (al secondo posto c’è Verona, con 8,4 colf ogni 100 abitanti, e poi, ex aequo, Rovigo e Vicenza, con 6,3) e nel complesso qui si concentrano il 25% delle colf venete. Quanto alle badanti, a Padova ce ne sono 11,4 ogni 100 anziani con oltre 79 anni (e sono il 20,4% del totale in regione). 


I PROFILI
Le statistiche dipingono queste persone come non giovanissime (l’età media è circa cinquant’anni), in ampia maggioranza donne (89,4%) e per lo più di cittadinanza straniera (73,4%). Arrivano per lo più (52,5%) dall’Est Europa, poi dall’Italia (26,6%), dall’Asia (9,8%), dall’Africa (7,8%). Solo i 3% arriva dall’America e lo 0,3% dall’Europa dell’Ovest. 
La situazione di Padova e del Veneto rispecchia i dati nazionali, che vedono una forte presenza, in questo settore, di cittadini ucraini. Secondo l’Eurostat, il 77% degli immigrati ucraini presenti in Europa si concentra infatti in quattro nazioni: l’Italia è al primo posto con il 28,6% del totale. A seguire Repubblica Ceca (17,9%), Germania (16,7%) e Spagna (13,5%). Nel dettaglio, al 2021 gli Ucraini in Italia erano 236 mila (Istat) e rappresentavano quasi il 5% del totale degli stranieri. Si tratta nella maggior parte di casi (77,6%) di donne in età lavorativa. 
Numeri che confermano ulteriormente come sia proprio il lavoro di cura ad attrarre questi lavoratori: tanto che, secondo il Rapporto sul Lavoro Domestico dell’Osservatorio Domina, il 15% di tutti i lavoratori domestici in Italia è ucraino (92.160). 


I CONTRATTI
Stando alle analisi dei contratti stipulati la retribuzione per queste professioni, in Veneto, è mediamente molto bassa (si parla di circa 6600 euro l’anno), ma il 33% convive con l’assistito. Quanto ai datori di lavoro, l’età media è di 62 anni (ricordiamo che più della metà dei lavoratori domestici padovani sono colf), la spesa media a famiglia per questi servizi è di 8.240 euro l’anno. Nel 2020 le famiglie in Veneto hanno speso in totale 603 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici (stipendio, contributi, Tfr), i quali hanno prodotto un valore aggiunto di circa 1,2 miliardi di euro. 


L’AUMENTO
Su scala regionale, l’ultima rilevazione Istat registra una crescita importante, in termini numerici, della presenza di lavoratori domestici: tra il 2020 e il ’21, infatti, sono aumentati del 9,8%. Oggi, in tutto il territorio regionale, parliamo di circa 72.500 persone. La crescita ha riguardato soprattutto il numero di colf, mentre la presenza di badanti era in costante aumento già dal 2016. L’aumento repentino del numero di collaboratrici domestiche, tuttavia, è probabilmente un po’ falsato dalla recente sanatoria. 
Guardando al futuro, la prospettiva è quella di una potenziale ulteriore crescita della popolazione coinvolta nel lavoro domestico. Secondo le stime, infatti, nel 2050 il Veneto conterà 32 mila bambini in meno e 328 mila anziani in più. Valori che rivelano una potenziale crescita del numero di badanti richiesto. La componente anziana, inoltre, sarà presto più numerosa di quella infantile (14,4% della popolazione contro 12,2%), con evidenti ripercussioni socio-economiche. 
La Regione Veneto garantisce l’impegnativa di cura domiciliare, contributo erogato per l’assistenza delle persone non autosufficienti al proprio domicilio. Sono previsti inoltre dei contributi regionali per seguire i metodi di cura riabilitativa “Doman”, Vojta”, “Fay” e “Aba”. Prevede un rimborso massimo dell’80% delle spese sostenute e rendicontate ed è rivolto a portatori di handicap psicofisici residenti in Veneto. Infine sono previsti dei contributi regionali per l’eliminazione delle barriere architettoniche. 
 

Ultimo aggiornamento: 07:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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