Bancomat sforna pezzi da 50 euro al posto di quelli da 20. La banca reclama: «Ridateli o ve li addebitiamo»

Martedì 23 Maggio 2023 di Giovanni Brunoro
Bancadria a Lozzo Atestino

LOZZO ATESTINO - Il bancomat eroga più soldi di quelli richiesti e i cassieri telefonano, uno per uno, ai “fortunati” correntisti: «Venite a restituirceli o ve li addebitiamo». All’origine del disguido, c’era stato uno scambio tra le banconote da 20 euro e quelle da 50. La vicenda si è svolta ieri mattina a Lozzo Atestino, dove ha sede lo sportello di Bancadria Colli Euganei.

Da quando hanno chiuso gli uffici di una banca concorrente, Bancadria è l’unico istituto di credito e l’unico bancomat rimasto in paese. Nel fine settimana, lo sportello automatico è molto frequentato da clienti, residenti e persone di passaggio, come ciclisti e turisti. Ieri mattina, i dipendenti si sono accorti che l’atm era rimasto quasi a secco e hanno provveduto a rifornirlo prima di aprire gli uffici. Vuoi la fretta, vuoi una disattenzione, ma nel cassetto dei 50 euro sono state inserite banconote da 20 euro e viceversa.

L’ERRORE

La direzione della banca fa sapere che questo genere di errori è chiamata inversione di codici: «Teniamo a precisare che non si è trattato di un atto volontario o doloso. Da quando presidiamo l’intero territorio di Lozzo, dobbiamo soddisfare anche le richieste dei clienti di altre banche e questo ci porta un po’ di pressione in più». Ignari dell’accaduto, i dipendenti si sono concentrati sulle operazioni allo sportello; nel mentre, però, al bancomat i prelievi si susseguivano. Uno dopo l’altro, i clienti inserivano la tessera, digitavano il codice e richiedevano il denaro, ricevendo la somma sbagliata. Se qualcuno voleva 60 euro, di solito erogati in tre pezzi da 20, otteneva tre banconote da 50 e tornava a casa con 150 euro. Troppo bello per essere vero. Peggio è andata a chi aveva chiesto 100 euro e se ne è visti dare appena 40. Ciò è capitato ad un cliente della banca, che incredulo ha suonato agli uffici facendo presente la cosa ai cassieri, i quali hanno effettuato delle verifiche sull’atm e svelato ben presto l’arcano. Ripristinati i codici, bisognava immediatamente rintracciare chi aveva ricevuto più soldi e che, fatta eccezione per una sola persona, aveva ben pensato di tacere l’accaduto. Tramite verifiche interne, gli impiegati hanno censito le operazioni “incriminate”: dieci in tutto, di cui una sola con importo più basso del richiesto e ben nove con somme più alte, per un ammanco totale di 600-700 euro. Di queste, otto erano state effettuate da clienti di Bancadria e solo una da un esterno. Per loro, il “paese dei balocchi” è durato al massimo due ore. Uno ad uno, sono stati contattati al telefono ed invitati a restituire a stretto giro le somme eccedenti, pena l’addebito in conto corrente. Il cliente esterno, una persona del posto, ha garantito che renderà i soldi a breve.

Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci