Covid e crisi respiratoria: bimbo muore a 6 anni. Lo strazio del papà per il vaccino mai fatto: «Francesco si sarebbe salvato?»

Domenica 1 Maggio 2022 di Diego Degane Marina Lucchin
Covid e crisi respiratoria: bimbo muore a 6 anni. Lo strazio del papà per il vaccino mai fatto: «Francesco si sarebbe salvato?»
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CODEVIGO (PADOVA) - Francesco Pascetta è morto per una crisi respiratoria mentre era positivo al Covid, per cui non era vaccinato. E ora il dubbio sulla scelta fatta, tormenta i genitori, devastati dal lutto. Papà Stefano e mamma Fiorella si erano sottoposti al ciclo per l'immunizzazione, ma avevano preferito attendere a somministrare il vaccino al loro primogenito, che avrebbe compiuto 7 anni l'11 maggio. Il padre ha espresso alle persone a lui vicine il rimpianto di non aver sottoposto il figlio all'immunizzazione. «Avrebbe potuto salvarlo?». È la domanda che già dalle prime ore ha iniziato a perseguitare i genitori del piccolo di Conche.

E che resterà senza una risposta.


Bambino morto per Covid a 6 anni


Quattro giorni fa Francesco Pascetta aveva effettuato un tampone a Chioggia ed era risultato positivo al Covid. Dopo l'esame, la febbre si era alzata e la respirazione aveva iniziato a farsi più difficile tanto che il piccolo era stato visitato in pronto soccorso. Nulla però lasciava presagire che il piccolo, che risiedeva con i genitori e una sorellina a Conche di Codevigo, fosse in pericolo di vita. La notte scorsa le sue condizioni si sono progressivamente aggravate, al punto da spingere la mamma, intorno alle 5.30 di mattina, a chiamare il 118. Quando i sanitari sono arrivati a casa, Francesco era già privo di conoscenza. Caricato in ambulanza è stato portato a tutta velocità verso l'Ospedale di Padova ma quando vi è giunto era già morto, stroncato da una crisi respiratoria. «Siamo distrutti - dice Stefano Pascetta, il papà del piccolo - Faranno l'autopsia per capire se è morto per Covid. Siamo tutti positivi e dobbiamo pensare a nostra figlia di 9 mesi. Francesco, il nostro Francesco, non ce l'ha fatta». «A mio figlio devono fare l'autopsia, mi diranno di cos'è morto. Immagino che sarà senz'altro il Covid» chiude il padre, prostrato dal dolore.


Stefano Pascetta e Fiorella Vianello, erano andati ad abitare a Conche nel 2017, quando il piccolo Francesco aveva due anni. Lui era originario di Chioggia (i suoi genitori abitano ancora adesso a Borgo San Giovanni), lei di Pellestrina, dove si erano sposati quello stesso anno. Stefano e Fiorella si erano integrati, quasi subito, nella comunità di Conche, sia perché nella frazione vivono molti chioggiotti fuggiti al caro-casa del centro città, sia per i rapporti che, spontaneamente, si instaurano nell'ambiente scolastico tra le famiglie e gli insegnanti.
Francesco aveva frequentato la materna e, poi, la primaria, dove era l'unico alunno del primo anno e faceva parte, a causa dei numeri risicati, di una pluriclasse, con altri bambini più grandi. Fiorella e Stefano non erano attivi nei sodalizi paesani, il Comitato della Sagra o il Circolo parrocchiale, ma conducevano una vita normale, di lavoro e sacrificio: lei, casalinga, accudiva i figli e la casa, lui lavorava nel padovano. Ma erano conosciuti e benvoluti.

Da quando l'intera famiglia si era scoperta positiva al Covid, pochi giorni fa, dopo un tampone all'ospedale di Chioggia, infatti, vivevano isolati in casa ma vicini e conoscenti si erano offerti di provvedere alle necessità più impellenti come, ad esempio, la spesa alimentare o ritirare in farmacia qualche medicina per il piccolo Francesco che soffriva per il catarro. Il bambino, ha raccontato la madre a qualche conoscente, non vedeva l'ora di tornare a lezione, per piantare i fiori, assieme ai compagni di classe nel giardino della scuola.

Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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