Bambino morto in autostrada, medico sotto inchiesta

Domenica 5 Settembre 2021 di Monica Andolfatto
Incidente mortale venerdì 3 settembre
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ALBIGNASEGO - Sebastian è morto poco dopo l'arrivo all'ospedale di Padova. Avrebbe compiuto sei anni tra quattro giorni. La sorella nata il 21 settembre del 2013, operata nella notte per un edema cerebrale, è in rianimazione nella stessa struttura: le sue condizioni sono gravi ma stabili. Indagato per omicidio stradale G.C., 61enne, medico chirurgo di Albignasego: era lui al volante della Nissan Qashqai che è piombata sulla Touran Volkswagen, su cui viaggiavano i due bambini tedeschi, ferma sull'A57 in colonna. L'uomo, cosciente subito dopo l'impatto devastante e ricoverato all'Angelo di Mestre, ieri in mattinata ha subìto un repentino peggioramento tanto che i sanitari ne hanno disposto il trasferimento in terapia intensiva.
Il terribile incidente, come riportato ieri, è avvenuto alle 19.50 di venerdì nel tratto di autostrada compreso tra il casello di Mirano-Dolo e il bivio con la A4 in direzione Milano.

Illesi gli occupanti del furgone Mercedes Vito, il terzo veicolo coinvolto, padre cinquantenne e figlio di 11 anni di Piove di Sacco, contro il quale è stata schiacciata l'auto della famiglia originaria di Wald, cittadina a un centinaio di chilometro da Monaco, di rientro dalla vacanza trascorsa a Cavallino-Treporti. Sebastian ed Emma erano sul sedile posteriore, allacciati correttamente, ognuno sul proprio seggiolino: al volante il papà di 48 anni e al suo fianco la mamma di 45, infermiera, che hanno riportato contusioni che non hanno comportato il ricovero.


LE INDAGINI

Sul luogo del tremendo schianto insieme ai suoi agenti è intervenuta anche la comandante della Polizia stradale di Mestre, Elena Natale, che ha diretto le operazioni fino a soccorsi ultimati e a rilievi eseguiti. L'assistenza ai due genitori così duramente colpiti negli affetti è massima: il consolato tedesco è stato già attivato ed si è provveduto alla sistemazione in un albergo di Padova per facilitare la vicinanza a Emma. Ieri mattina il papà si è recato negli uffici della Stradale in via Ca' Rossa per le pratiche necessarie e per recuperare gli effetti personali dalla macchina ora in custodia giudiziale. «Avevo azionato le quattro frecce e quando ho visto nello specchietto l'auto che ci veniva addosso ho gridato. Non poteva fare nulla, eravamo fermi» ha dichiarato con l'aiuto di un interprete.
La magistrata di turno, Lucia D'Alessandro, infatti ha disposto il sequestro di tutti i mezzi, l'acquisizione delle immagini degli impianti della Cav, e anche, come da prassi, gli accertamenti tossicologici del 60enne padovano. Quest'ultimo nell'immediato avrebbe dichiarato di non essersi accorto dei veicoli in coda, pur avendo letto i display che lungo il tragitto segnalavano più volte i rallentamenti e non si dava pace per quanto aveva provocato. Imponente il dispositivo dei soccorsi messi in campo per assicurare tempestività e sicurezza. Oltre alla Polstrada diverse ambulanze del Suem-118, i vigili del fuoco e personale della Cav, la concessionaria autostradale. Nonostante gli sforzi di tutti, purtroppo, per Sebastian non c'è stato nulla da fare. Adesso sono ore di ansia per Emma. Per dare supporto e non solo psicologico ai suoi genitori sono giunti lo zio paterno e la moglie che si trovavano in Italia, anche loro al termine del soggiorno estivo.

 

Ultimo aggiornamento: 10:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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