Francesco, 9 anni, si arrende al tumore: «Niente pianti, il mio addio dev'essere una festa»

Il piccolo si era ammalato 4 anni fa, le lacrime di mamme e insegnanti: «È stato lui a insegnare a noi il valore della vita»

Lunedì 27 Febbraio 2023 di Cesare Arcolini
Francesco Tortorelli, 9 anni, con la mamma

CASALSERUGO - Domani alle 15,30 nella chiesa di Casalserugo non si celebrerà il funerale di un bambino, Francesco Tortorelli, che l’8 marzo avrebbe festeggiato i suoi primi 10 anni di vita. Si celebrerà una festa. Era questa la sua volontà e i genitori del piccolo alunno di quarta elementare della scuola Aldo Moro di San Giacomo ad Albignasego desiderano rispettarla. Sonia Negrisolo e papà Giuseppe Tortelli onoreranno così il loro piccolo grande guerriero che dopo 4 anni di lotta contro la malattia, è salito in cielo: niente lacrime, ma solo sorrisi. 
«Francesco è stato il nostro maestro - hanno detto ieri, 26 febbraio, le sue insegnanti - è stato lui che ci ha illuminato sulla bellezza della vita.

Partendo dalle piccole cose che per lui erano grandi, immense, senza prezzo. Il nostro Francesco amava correre, saltare, giocare, apprendere, formarsi. Era lui che ci dava forza e sosteneva i suoi compagni. Il suo calvario, giorno per giorno, si è trasformato in una palestra di vita per chi l’ha circondato, l’ha amato, l’ha seguito e adesso vivrà nel suo ricordo». 

La famiglia

I genitori di Francesco sapevano che la malattia che aveva intaccato il figlio sarebbe stata devastante, ma adesso hanno bisogno di pace e di serenità. Ecco perchè mamma Sonia e papà Giuseppe hanno dato il compito agli insegnanti e alle mamme degli alunni della scuola di parlare del loro piccolo eroe. 
«Una lezione di vita ci ha dato Francesco - ha detto commossa la dirigente scolastica Federica Silvoni - ci ha insegnato l’importanza di vivere ogni istante della nostra esistenza con dignità, il sorriso sulle labbra anche quando tutto sembra tremendamente difficile. Ora spetterà a noi andare avanti con la gioia nel cuore e gli insegnamenti che il nostro piccolo angelo è stato in grado di donarci». 
Francesco amava il calcio, la scrittura e sognava di diventare un giornalista. Amava il gruppo, era il collante della sua classe. Ai suoi giovani amici e alle maestre aveva dedicato una poesia. «Questa classe è un sole - recita il suo scritto - che splende e arde ma ci sono cose che fanno sprofondare il sole in un baratro profondo. Se tutti siam felici però, il sole esce dalla nuvola e ritorna al suo lavoro di sovrano del cielo. La felicità deve regnare in questa classe, la rabbia è da buttare». 

La poesia

La poesia è stata pubblicata in un libretto che la classe ha scritto e che ora a tutti gli effetti rappresentano un testamento eterno di chi era Francesco, di quello che è stato in grado di dare in così pochi anni di esistenza terrena. Una mamma ha riferito: «Dobbiamo dire grazie al piccolo Francesco, ci ha dato forza. Chi non vive una situazione del genere è convinto di trovare un mondo triste, chiuso, pieno di dolore, invece trova un uragano di gioia, un sorriso per tutti. Aveva la capacità innata di aiutare i suoi compagni. Un bambino che tutti noi ci auguriamo rimanga un esempio per sempre per i nostri figli, per noi genitori, per il corpo insegnanti. Era un bambino felice, ha vissuto poco, ma l’amore che è stato in grado di donare al prossimo ne fanno un genio, un esempio per tutti noi». 
Francesco tifava per la Juventus, sognava di diventare un bravo portiere, amava la spremuta d’arancio con un cucchiaio di miele, a tavola non dovevano mai mancare gorgonzola e salame. «Francesco era un creativo - ha concluso una delle tante mamme che lo hanno ricordato - Mi chiamava mamma Mery e così chiamava tutte le mamme dei suoi compagni. Aveva una mente che andava oltre. Un giorno, prima di un pigiama party ha disegnato tutte le carte del Monopoli con suo papà e ha coniato il “Fra-nopoli”.
Giovedì sera, poche ora prima di esalare l’ultimo respiro Francesco ha voluto un suo compagno di classe a cena insieme ai genitori. Non riusciva più a parlare, ma su una lavagnetta ha scritto. “Rivoglio la mia energia”. Questo ora non è più possibile, ma tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, adesso sono più ricchi. Con un semplice gesto, una parola, un sorriso. Tutto questo era Francesco». 

Davanti ad un lutto di questa portata ieri il sindaco di Casalserugo Matteo Cecchinato ha riferito: «A Natale con il carro di Babbo Natale siamo andati a casa sua a portargli un dono. Tutti conoscevano Francesco e i suoi meravigliosi genitori. A loro e a tutti coloro che adesso piangono la scomparsa di Francesco, le più sentite condoglianze da parte della nostra amministrazione comunale».


 

Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 09:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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