Padova. Team di ricercatori scopre gli esosomi: favoriscono la diffusione di metastasi nei bambini malati di linfoma

Gli esosomi possono essere trasferiti a cellule sane, anche lontane dal tumore, e avere un ruolo importante nella progressione della malattia.

Giovedì 13 Aprile 2023 di Redazione Web
Il team di ricerca

PADOVA - Sono stati scoperti i "messaggeri" che favoriscono la diffusione delle metastasi nei pazienti pediatrici con linfoma aggressivo.

E questo potrà aiutare a realizzare terapie più efficaci.

Il cancro

I linfomi non-Hodgkin (LNH) dell’età pediatrica sono un insieme eterogeneo di malattie che possono presentarsi clinicamente anche in forma acuta e aggressiva. Una di queste è il linfoma anaplastico a grandi cellule (ALCL), in cui una frazione ancora consistente dei pazienti che non risponde alla terapia può avere ricadute e non guarire, nonostante i miglioramenti nei tassi di cura ottenuti negli ultimi anni. Ricerche recenti condotte su diversi tipi di tumori solidi dell’adulto hanno mostrato che gli esosomi, minuscole vescicole rilasciate dalle cellule tumorali e immesse in circolo nel sangue, contengono proteine e materiale genetico. Questi ultimi possono a loro volta essere trasferiti a cellule sane, anche lontane dal tumore, e avere un ruolo importante nella progressione della malattia.

Lo studio

I risultati dello studio hanno rivelato il ruolo fondamentale che gli esosomi, circolanti nel flusso sanguigno dei piccoli pazienti affetti da linfoma anaplastico, hanno nella disseminazione delle metastasi. I dati sono stati appena pubblicati sulla rivista "Cancer Communications" in un articolo dal titolo “Plasma small-extracellular vesicles enriched in miR-122-5p promote disease aggressiveness in pediatric anaplastic large-cell lymphoma” da un gruppo di medici e scienziati, coordinato dalla ricercatrice Lara Mussolin del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova. Lo studio è stato sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro. «In un gruppo di pazienti, dopo la diagnosi di linfoma anaplastico a grandi cellule e prima dell’inizio delle terapie, abbiamo analizzato, con la tecnica di small-RNA sequencing, il carico di piccole molecole, chiamate microRNA, che si trovavano negli esosomi del plasma» spiega Lara Mussolin.

«Le nostre analisi bioinformatiche – puntualizza la professoressa Stefania Bortoluzzi, del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Ateneo patavino – hanno evidenziato un profilo di microRNA diverso rispetto ai campioni di controllo. In particolare abbiamo notato un significativo aumento del miR-122-5p negli esosomi plasmatici dei pazienti con stadio avanzato di malattia». «Queste scoperte - conclude Mussolin - che ci dicono quanto il processo metastatico sia complesso da capire e decifrare, potranno contribuire allo sviluppo di terapia più precise e mirate contro questo tipo di cancro». 

«Un passo avanti importante nella lotta a una delle malattie più diffuse e pericolose al mondo porta ancora una volta la firma della ricerca veneta. Sono riconoscente e orgoglioso del gruppo di medici e scienziati del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova, coordinati dalla dottoressa Lara Mussolin, che hanno effettuato questa rilevante scoperta. Alla direttrice del Dipartimento, la professoressa Liviana Da Dalt, e a tutti loro va il mio ringraziamento». Con queste parole, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, esprime la sua soddisfazione per la notizia. «Grazie a questa ricerca, che ci dice quanto il processo metastatico sia complesso da capire e decifrare, sarà possibile in futuro sviluppare terapie più precise e mirate contro questo tipo di cancro. Non dobbiamo dimenticare che scoperte di questo tipo mirano a salvare la vita delle persone, che, per quanto riguarda i linfomi non-Hodgkin dell’età pediatrica, in particolare il linfoma anaplastico a grandi cellule, sono soprattutto bambini».

Ultimo aggiornamento: 14:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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