Padova, furto a casa dei gioiellieri: badante a processo. «Spariti centinaia di euro, un vassoio in argento e una collana in oro e brillanti»

Mercoledì 7 Dicembre 2022 di Serena De Salvador
Padova, furto a casa dei gioiellieri: badante a processo. «Spariti centinaia di euro, un vassoio in argento e una collana in oro e brillanti»

PADOVA - Era stata assunta per accudire l’anziano padre di famiglia, ma dopo poche settimane è stata accusata di aver rubato alcune centinaia di euro in contanti e soprattutto un vassoio in argento e una collana in oro e brillanti, fatti sparire rivendendoli a un Compro Oro.

Accuse che hanno visto finire a processo Fiammetta Tombolato, 53enne di Vigonza che deve rispondere del reato di furto aggravato commesso tra fine 2019 e inizio 2020 ai danni di una famiglia gioiellieri padovani. 

LA VICENDA
Tutto ha inizio a settembre 2019 quando il capofamiglia (all’epoca 82enne) resta vittima di un incidente, viene operato e deve osservare un periodo di assoluto riposo. Le due figlie si attivano per trovare una badante, poiché anche l’anziana madre era nel frattempo ricoverata. Un’amica di famiglia fa il nome di Fiammetta Tombolato, che le era stata segnalata dalla sorella della 53enne come persona onesta e attenta. Una settimana dopo la donna è regolarmente assunta. Quel che la famiglia di gioiellieri ha saputo soltanto molto più tardi è che la badante aveva già alle spalle una condanna (con pena sospesa) per un furto commesso a Padova nel 2010.
Sono così trascorsi circa tre mesi prima che, il 31 dicembre 2019, i rapporti si incrinassero. Quel che è accaduto in seguito è stato messo nero su bianco nella denuncia stilata dalle presunte vittime. Quella sera Tombolato avrebbe chiamato una delle figlie dell’anziano, raccontando che l’uomo la accusava di avergli rubato dei soldi e negando ogni colpa. Il giorno successivo, 1 gennaio 2020, l’82enne si è riunito con le figlie e i parenti spiegando il motivo dei suoi sospetti.
Secondo la sua versione, due settimane prima aveva avuto l’impressione che dal portafoglio gli fossero spariti 100 euro e aveva messo alla prova la badante, lasciandone altrettanti (in varie banconote) nel cassetto della cucina che la sera di San Silvestro, quando la 53enne era uscita di casa, erano spariti. Quel pomeriggio del 1 gennaio i familiari erano quindi andati a casa dell’anziano per verificare la presenza di alcuni oggetti, scoprendo che erano spariti una collana della madre (in oro con una croce di brillanti, del valore di circa 2mila euro) e un vassoio in argento.
La famiglia si è quindi rivolta all’avvocato Maria Susetta Galzignato, ha licenziato la badante e l’ha querelata.
L’ITER
Il 10 gennaio 2020 la Procura ha disposto la perquisizione dell’appartamento e dell’auto di Tombolato ma l’accertamento, eseguito il 23 di quel mese, non ha dato esito. Il pubblico ministero ha quindi chiesto l’archiviazione, ma l’avvocato della famiglia di gioiellieri si è opposto. Il giudice per le indagini preliminari ha quindi disposto ulteriori indagini, facendo controllare tutti i negozi Compro Oro di Padova e Vigonza. Proprio in uno con sede nel paese di residenza della Tombolato è stata trovata la prova valsa alla donna il rinvio a giudizio.
Per questi negozi è stato infatti introdotto l’obbligo di fotografare gli oggetti che vengono ceduti dai clienti e di registrare le generalità di questi ultimi. Nel Compro Oro di Vigonza sono state recuperate le foto della collana e del vassoio e, nonostante gli oggetti fossero già stati scomposti, si è appurato che a venderli fosse stata la 53enne. Nei confronti della donna (difesa dall’avvocato Marco Vendramini) si è quindi aperto il processo che la vede accusata di furto, aggravato dal fatto di essere stato commesso ai danni di un anziano e con un vincolo lavorativo. I gioiellieri si sono costituiti parte civile.
 

Ultimo aggiornamento: 16:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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