Baby vandali a San Silvestro: distrutto il pulmino della squadra di calcio. Le foto sul web

Potrebbero essere gli stessi del raid di settembre all'ex Italcementi

Martedì 3 Gennaio 2023 di Giovanni Brunoro
Baby vandali a San Silvestro: distrutto il pulmino della squadra di calcio. Le foto sul web

MONSELICE - Il parabrezza sfondato, gli interni danneggiati, i poggiatesta buttati a terra e il perno del tergicristallo rotto: tutto per fare una “storia” su Instagram del loro Capodanno pazzo. Non poteva credere ai suoi occhi Ottorino Brunazzo, che ogni giorno apre e chiude i campi da calcio de La Rocca, quando ha visto la rete di recinzione tagliata con delle cesoie e il vecchio Ducato, con tanti chilometri sulle ruote, vandalizzato la notte di San Silvestro. Solo qualche ora prima, il custode aveva fatto un giro prima di chiudere ed era tutto a posto. 
I vandali avevano come obiettivo proprio il pulmino che, fino a pochi mesi fa, aveva scarrozzato le squadre giovanili per tutta la provincia e da poco era stato dismesso, anche se per lui era pronta già una seconda “vita”, al servizio della parrocchia.
E così, immortalata in una foto la “brutta sorpresa” giusto a inaugurare l’anno, Brunazzo l’ha inviata ai dirigenti della società.

Tempo una mezz’ora e nei gruppi Whatsapp della squadra, aperti ad atleti e famiglie, la notizia iniziava a rimbalzare. 


LA FOTO 
Un tassello dopo l’altro, la pista ha portato ad una “storia” pubblicata su Instagram da un minorenne del posto. Immortalava cinque ragazzini a bordo del Ducato e seduti sulla cappotta, alcuni di loro incappucciati, altri che mostravano il dito medio in segno di sfida. Quasi tutti con lineamenti da bambini, che giocano a fare i “dannati” con espressioni da duri e gesti in voga nei famigerati trapper. Contando il fotografo, fanno otto teenager: baby-vandali usciti di notte per festeggiare in modo “alternativo” l’arrivo dell’anno nuovo. 
Le storie di Instagram durano 24 ore, tempo più che sufficiente a scattare uno screenshot e renderle eterne. Nel web non c’è niente di effimero: tutto lascia una traccia e può diventare prova da esibire in giudizio. Ma forse chi l’aveva pubblicata credeva di essere al di sopra del bene e del male. 


GLI AUTORI 
La Rocca schiera 20 squadre e oltre 300 atleti tesserati, con età che vanno dai pulcini ai grandi della prima squadra: un bacino in cui trovare informazioni è relativamente facile. Anche sotto i cappucci o i berretti di lana, riconoscere le persone non è difficile. E sono almeno tre i nomi che girano e che definirebbero con certezza pressoché assoluta buona parte dei componenti la “gang del pulmino”. Sarebbero ragazzini residenti a Monselice, appartenenti a famiglie senza disagi economici. Giovani non ai margini, ma già abituati a bravate. Qualcuno afferma che tra alcuni ci sia anche chi, lo scorso settembre, si era introdotto all’ex Italcementi e messo a segno altri atti vandalici. L’indizio che porta a questa ipotesi è prettamente geografico: la vecchia cementeria è a poche centinaia di metri in linea d’aria dai campi de La Rocca. Sempre loro, qualche mese fa, si divertivano a infilare grossi petardi nelle cassette delle lettere in quartiere Carmine. 


LE REAZIONI 
È esterrefatto Davide Penello, componente del direttivo societario: «Questa non è una bravata, ma un atto di vandalismo vero e proprio, un gesto premeditato. Dopo aver danneggiato il pulmino, si sono immortalati con il “trofeo di guerra”. Così giovani e già sono vandali seriali». Il dirigente parla di vera e propria emergenza educativa: «Dobbiamo aprire una riflessione tutti insieme, ma prima di tutto i ragazzi devono pagare». Tanto più che quel Ducato, all’apparenza finito, era già destinato alla parrocchia del Redentore, dove don Damiano lo aspettava per portare i ragazzi in campo scuola. Stempera i toni il presidente Claudio Finesso: «Siamo amareggiati. È stato preso di mira un bene esposto alla pubblica fede, in spregio a tutti i sacrifici che facciamo per mantenere i mezzi e le strutture». 
Da parte del sindaco Giorgia Bedin si leva un monito: «Serve la collaborazione di tutta la comunità educante, ma ai responsabili non farebbe male qualche lavoretto socialmente utile».

Ultimo aggiornamento: 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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