Padova. Infiltrazioni della cosca Grande Aracri alla nuova Pediatria: interviene la Prefettura

Martedì 14 Marzo 2023 di Gabriele Pipia
La conferenza in Prefettura (foto di Gabriele Pipia)

PADOVA - La Prefettura ha dato misura di interdittiva ad una azienda che lavorava in subappalto nel cantiere della nuova Pediatria dell'Azienda ospedaliera di Padova. A quanto si apprende, l'azienda sarebbe legata alla cosca mafiosa Grande Aracri di Cutro. L’interdittiva emessa impedisce all’impresa destinataria di avere rapporti con la pubblica amministrazione e quindi di poter beneficiare di fondi pubblici.Lo ha annunciato oggi, 14 marzo, il prefetto Raffaele Grassi affiancato dal dg dell'Azienda Ospedaliera Giuseppe Dal Ben.

Il cantiere continua ma l'azienda è stata immediatamente allontanata. «La mafia è anche tra noi e dobbiamo ricordarcelo sempre» ha detto il prefetto.

La ditta colpita da interdittiva ha lavorato nel cantiere della nuova Pediatria di Padova occupandosi di opere in cemento armato dallo scorso novembre fino a pochi giorni fa. La misura della Prefettura è arrivata in seguito a un controllo interforze che ha portato a scoprire i legami familiari tra i componenti dell'azienda stessa e la nota cosca 'ndranghetista

«La prevenzione funziona - ha sottolineato Grassi - La misura odierna dimostra come l’azione amministrativa antimafia produca i suoi effetti. Ho più volte segnalato la necessità di prestare la massima attenzione sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel Padovano, riconoscendo questo territorio come particolarmente appetibile per la forte capacità di produrre ricchezza, precondizione questa di un’inevitabile interesse dei clan la cui azione è proprio quella di aggredirne i conseguenti profili. Il risultato odierno deve essere letto, non solo come l’esito di un’azione svolta dalle forze dell’ordine, ma come il frutto di un lavoro di squadra. È stato istituito a tal riguardo un tavolo permanente con la partecipazione di tutti gli attori sociali della provincia di Padova con l’obiettivo di fare rete e di sviluppare cultura antimafia – e per questo li ringrazio – coadiuvando l’azione dello Stato. Il provvedimento odierno conferma quanto andiamo sostenendo sulla ineludibile necessità di proseguire su questa strada, facendo tutti muro contro le penetrazioni criminali. Il segnale che oggi intendiamo dare è che le mafie sono dietro l’angolo e se non agiamo assieme va a finire che le cosche mafiose acquisiranno sempre maggiori spazi economici e operativi, generando una ricchezza sporca e puzzolente. Padova deve riconoscere un problema che tutti assieme dobbiamo affrontare. Non deve prevalere la logica del profitto a ogni costo. Bisogna fermarsi a ragionare se sia meglio subire una pressione mafiosa per mandare avanti attività o segnalare alle autorità competenti situazioni o circostanze che meritano un approfondimento adeguato. Solo con la consapevole opera fornita da tutta la comunità possiamo impedire che le mafie mangino i territori di questa Provincia. A tutto campo interveniamo assieme per prevenire il pericolo delle infiltrazioni mafiose: Padova resti vigile».

Il dg Dal Ben assicura: «Ora la ditta titolare dell'appalto, la Setten, deciderà se subappaltare nuovamente quella parte di lavori o se procedere in autonomia. In ogni caso posso garantire che il cantiere non si ferma e che la conclusione dell'intervento è prevista per la fine del 2024 o per l'inizio del 2025. Non risulta alcuna responsabilità diretta da parte dell'azienda trevigiana titolare dell'appalto».

Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 07:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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