Morto Moderato, il professore che per primo capì l'autismo

Venerdì 11 Dicembre 2020
Morto Moderato, il professore che per primo capì l'autismo

SACILE (PORDENONE) Se l'è portato via il Covid, pochi giorni dopo essere stato ricoverato a Milano, dove viveva. Il professor Lucio Moderato, psicologo e psicoterapeuta, era uno dei maggiori esperti italiani di problemi legati all'handicap, ma soprattutto uno dei più noti studiosi sull'autismo, di cui era diventato punto di riferimento a livello mondiale.


Nato 65 anni fa a Sacile, Moderato ha sofferto dalla nascita di tetraparesi spastica.

Alla quale ha reagito subito con grande forza. Tanto da iniziare un percorso scolastico brillante che lo ha portato nel 1980 a laurearsi in psicologia a Padova con una tesi sull'Integrazione lavorativa dei soggetti portatori di handicap, che gli è valsa il 110 e lode.


LA SCOPERTA
Trasferitosi per ragioni professionali a Milano (era diventato coordinatore dei servizi all'handicap dell'allora Usl di Rho) è fra i primi a capire l'autismo. Una sindrome che in quegli anni veniva spesso confusa con una malattia mentale. C'era addirittura chi attribuiva i problemi dei bimbi affetti da autismo alla madre cosiddetta frigorifero.


Moderato, assieme all'agordino Enrico Micheli (scomparso tragicamente durante un'ascensione in montagna nel 2008) comprende invece perfettamente che si tratta di un disturbo del comportamento. Si appassiona a questo problema e per primo individua una serie di modelli che non solo definiscono la sindrome in maniera precisa, ma consentono anche di individuare dei percorsi di cura che hanno permesso in questi anni a migliaia di ragazzi con autismo di migliorare enormemente gli effetti del disturbo. Crea il metodo Superability, una serie di tecniche e pratiche che consente a chi è affetto da autismo di avvicinarsi o di raggiungere l'autonomia.


I CONVEGNI
Accanto a questa capacità, che lo porta ben presto a essere conosciuto ovunque, cresce il suo impegno nella lotta all'autismo. Partecipa a centinaia di convegni in Italia e nel mondo, scrive libri, diventa professore all'università Cattolica di Milano e direttore dei servizi diurni della Sacra Famiglia di Cesano Boscone, nei pressi di Milano, probabilmente il più grande istituto che si occupa di disabilità in Italia (lo stesso dove ha lavorato Berlusconi durante l'affidamento in prova ai servizi sociali). Ma assiste anche le tante associazioni che in questi anni sono nate per aiutare le famiglie alle prese con ragazzi con autismo. Fra queste la fondazione trevigiana Oltre il Labirinto, fra le prime a nascere e ora punto di riferimento nazionale per tante famiglie e associazioni che lottano contro questo disturbo. «È stato uno dei nostri soci fondatori spiega commosso il presidente Mario Paganessi -. Fino al 2014 è stato il nostro direttore scientifico, facendo la spola tutte le settimane fra Milano e Treviso. A lui mandavamo i casi più gravi, e lui li risolveva. Senza di lui, senza avere la sua testa dietro, non saremmo andati da nessuna parte. È un danno enorme, non solo per noi».
«Una persona di una forza e di una grinta straordinaria aggiunge Alberto Cais, presidente onorario della Fondazione che è stato in grado di capire e spiegare l'autismo come pochi in Italia. Se oggi abbiamo raggiunto i risultati che abbiamo raggiunto lo dobbiamo a lui».

Ultimo aggiornamento: 16:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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