Stanchi di dover pagare per lavorare:
dopo l'autodenuncia il blitz della Gdf

Mercoledì 15 Aprile 2015 di Luca Ingegneri
Il sindaco Massimo Bordin entra nell'auto della Gdf
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Arriva da lontano l’inchiesta che ha sconvolto il bacino termale mettendo in crisi le due amministrazioni comunali di Abano e Montegrotto. E' durato mesi il lavoro di investigazione delle Fiamme gialle. La Finanza ha cercato di trovare riscontri alle voci insistenti che circolavano da tempo alle Terme. Ovvero dell’esistenza di un vero e proprio sistema tangentizio legato all’assegnazione degli appalti pubblici. A febbraio l’attesa svolta. Stanchi di pagare per lavorare, in due si sono autodenunciati ammettendo di aver pagato fior di tangenti, in un caso addirittura dal 2008, per ottenere il rinnovo annuale dei lavori.







Quelli finiti sotto inchiesta sono appalti del valore oscillante tra i 70 e i 100mila euro annui. Le gare sarebbero state addomesticate in maniera tale da aggiudicare una parte di lavori a ciascuna delle ditte coinvolte nel sistema. Il 10% sarebbe finito nelle tasche di primi cittadini e assessori. Sarebbe stato l’assessore di turno a sollecitare il pagamento delle mazzette, anche in nome e per conto del sindaco.



Il sindaco di Abano accompagnato in caserma





La conferenza stampa di Luca Claudio





La conferenza stampa di Massimo Bordin

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 09:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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