Autobus anti-Covid, ecco le linee speciali per le scuole da settembre

Sabato 1 Agosto 2020 di Alberto Rodighiero
foto di repertorio
PADOVA Da settembre Busitalia farà partire le corse extraurbane anti-Covid dedicate agli studenti degli istituti superiori. La decisione è arrivata giovedì sera, al termine dell’incontro in Prefettura a cui hanno partecipato il prefetto Renato Franceschelli, l’assessore provinciale ai Trasporti Elisa Venturini, l’assessore alla Mobilità Andrea Ragona, quello alla Scuola Cristina Piva, i vertici di Busitalia e i rappresentanti del mondo della scuola. In discussione le misure anti-contagio da adottare in previsione della riapertura delle scuole in programma per il prossimo 14 settembre. La decisione più significativa ha riguardato i bus che arrivano dalla provincia e che vengono utilizzati dai ragazzi per raggiungere gli istituti superiori padovani. Bus che da settembre scaricheranno direttamente gli studenti davanti ai quattro principali poli scolastici presenti in città. Se fino allo scorso febbraio i ragazzi che arrivavano dalla provincia dovevano prima raggiungere la stazione e poi salire sulla navetta che li portava a scuola, da settembre avranno la possibilità di scendere direttamente davanti al loro istituto scolastico. Grazie poi ad un accordo che dovrà essere perfezionato nelle prossime settimane tra Busitalia, Ufficio scolastico provinciale e presidi degli istituti superiori, queste corse saranno anche armonizzate con i nuovi orari. Scaricando direttamente i ragazzi davanti alle scuole, poi, si dovrebbero evitare gli assembramenti che si registravano alle pensiline davanti alla stazione.

  LE ZONE Durante la riunione di giovedì scorso sono stati individuati anche i quattro poli scolastici verso cui saranno diretti i nuovi bus. Il primo è la zona di via Facciolati dove sono presenti il tecnico-commerciale Gramsci e il liceo scientifico Cornaro. Il secondo è la zona di via Cave dove, nel raggio di meno di un chilometro, sono presenti lo Scalcerle, i due istituti agrari – Duca degli Abruzzi e San Benedetto da Norcia – e l’istituto Magarotto. I bus si fermeranno, poi, in via Manzoni dove sono presenti il “tecnico” Marconi, il professionale Bernardi e l’istituto privato Galileo Ferraris. Il quarto polo è, infine, quello dell’Arcella con il tecnico-industriale Severi e il liceo scientifico Curiel. «Questo piano – ha spiegato Elisa Venturini – si basa sul presupposto che i mezzi pubblici continuino a garantire il 100% della loro capienza. Diversamente sarà necessario fare un ragionamento diverso. Speriamo non ce ne sia bisogno». «Prima dell’inizio della scuola – ha detto invece il Prefetto – convocheremo un’altra riunione per valutare l’effettiva fattibilità della soluzione che abbiamo individuato». Attualmente sono 43 le linee extraurbane che raggiungono piazzale stazione da cintura e provincia. Resta da capire quante di queste verranno dedicate al servizio anti Covid.
GLI SPAZI DIDATTICI Durante l’incontro di giovedì, però, non si è affrontata solamente la questione del trasporto pubblico.
Negli istituti superiori sarebbe necessario, per garantire il distanziamento sociale, che arrivassero i famosi banchi con le rotelle cari alla ministra Azzolina. Entro settembre, però, sarà alquanto difficile che questi possano fare il loro esordio a Padova. Il timore dei presidi è, invece, quello della carenza di personale docente e tecnico. Preoccupazione c’è anche sull’organizzazione degli asili nido. Da questo punto di vista, si attendono indicazioni dal governo. Notizie più rassicuranti sul fronte delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle medie. Piva, infatti, ha spiegato che palazzo Moroni ha già individuato degli spazi alternativi (le sale di quartiere) dove creare nuove classi e che la Diocesi si è detta disponibile a fare la sua parte.
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