Negozianti del centro di Padova contro Legambiente: «Sì alle auto»

Lunedì 21 Ottobre 2019 di Alberto Rodighiero
Negozianti del centro di Padova contro Legambiente: «Sì alle auto»
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PADOVA - I provvedimenti anti-smog chiesti da Legambiente fanno salire sulle barricate i negozianti. L'Associazione commercianti del centro, che può contare su circa 600 iscritti, punta il dito contro i desiderata dell'associazione ambientalista che sabato mattina in occasione del suo congresso provinciale, ha chiesto esplicitamente lo stop alle auto nel cuore della città. Non solo. Legambiente ha anche sparato a zero contro il parcheggio all'ex caserma Prandina. L'Acc, però, si spinge oltre, accusando l'amministrazione Giordani di «assoluta subalternità» rispetto all'associazione guidata da Sandro Ginestri. «Secondo Legambiente il parcheggio della Prandina va chiuso e per entrare in centro servirà pagare un pedaggio tuona il leader dell'Acc Massimiliano Pellizzari - L'associazione ci dice che ora serve coraggio? Certo. Serve il coraggio per iniziare a dire la verità e affermare che l'inquinamento delle auto incide per il 15% sull'emissione di agenti inquinanti. La prova di questo sta nel fatto che questi livelli aumentano tra novembre e febbraio cioè quando vengono accesi i riscaldamenti e che  durante i blocchi del traffico, se non ci sono condizioni meteo favorevoli, le polveri sottili rimangono sostanzialmente invariate rincara la dose E' ora di dire basta alla propaganda. Smettiamo di utilizzare le associazioni a scopi politici. Tra 10-15 anni oltre il 50% del parco auto sarà ibrido e i diesel probabilmente non circoleranno più. Per combattere l'inquinamento s' intervenga davvero dove serve, ovvero: trasporti navali o aerei, caldaie obsolete, fabbriche che immettono nell'aria tonnellate di sostanze cancerogene. Io giro in bici tutti i giorni e come altre centinaia di migliaia di persone possiedo un'auto non inquinante. Secondo quale principio perverso non dovrebbe essermi concesso il diritto di utilizzare la macchina senza limitazioni?». 

L'AMMINISTRAZIONE
Pellizzari si spinge anche oltre, polemizzando direttamente con l'amministrazione Giordani. «La cosa preoccupante non sono tanto i diktat di Legambiente, ma il credito di cui gode l'associazione in seno ad una parte dell'amministrazione dice ancora il presidente dell'Associazione dei commercianti del centro storico I comunicati di Legambiente e le dichiarazioni del vicesindaco Arturo Lorenzoni, sono perfettamente sovrapponibili. Come se non bastasse, Coalizione ha piazzato nelle partecipate del Comune esponenti di primo piano dell'associazione ambientalista». Effettivamente, il popolo arancione ha designato Andrea Ragona alla presidenza di Busitalia e Devis Casetta nel consiglio di amministrazione di Acegas. In entrambi i casi si tratta di esponenti di spicco di Legambiente. Proprio ieri, infatti, Ragona è stato confermato nella segreteria dell'associazione. 

L'ALTRA BATTAGLIA
Ad agitare commercianti ed esercenti del centro storico non sono solo le richieste di Legambiente. Una decina di giorni fa, infatti, una ventina di baristi hanno annunciato di essere pronti a passare alle vie legali contro il giro di vite nei confronti dei plateatici in centro storico, voluto dalla Soprintendenza. Complessivamente, i locali non in regola sono 76. Da una ventina di giorni, però, le restrizioni volute dalla Soprintendenza riguardano solamente 18 locali. 
Il gruppo più nutrito, è composto dai 13 pubblici esercizi che occupano piazza dei Signori. Per loro dall'inizio del mese, fino al prossimo 31 maggio, è scattato il divieto assoluto di utilizzare gli ombrelloni. Non solo. Dal 1 giugno al 30 settembre, potranno usarli solamente dalle 11.30 alle 17. Le stesse regole dovranno essere scrupolosamente rispettate anche dal Caffè Vergnano e da Goppion. Entrambi in piazza delle Erbe. Lo stesso discorso vale per il Maison hand Design Concept Store di piazza Eremitani. E' andata peggio, invece, alla Gineria di piazza dei Frutti e al bar Izzino di piazza per Delle Erbe. In virtù di un rigoroso rispetto del contesto architettonico su cui insistono, dovranno rinunciare definitivamente ad ogni tipo di ombrellone. 
Alberto Rodighiero 
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