Auto bruciate, tutta la famiglia della professoressa nel mirino: due auto bruciate in due mesi

Venerdì 14 Ottobre 2022 di Marina Lucchin - Serena De Salvador
Il luogo in cui è andata a fuoco l'auto della professoressa

PADOVA - Non una, ma ben due le auto bruciate alla famiglia della professoressa delle medie Briosco, a San Bellino. Il 18 agosto a finire distrutta dalle fiamme era stata la macchina intestata al compagno della donna. La Procura di Padova ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di incendio doloso dopo il rogo che la notte tra domenica e lunedì ha distrutto anche la Fiat Multipla dell’insegnante di matematica, parcheggiata a due passi da via Jacopo della Quercia. Danni per 7mila euro anche per la vettura parcheggiata a fianco, di proprietà di un residente della strada: le fiamme si sono propagate sul cofano anche dell’altra macchina. 

Le indagini

I carabinieri, intervenuti quella notte a seguito di una pioggia di chiamate da parte dei residenti svegliati dall’esplosione degli pneumatici, intorno alle 23.50, hanno accertato il dolo. A fronte di questo quadro sono ora in corso accertamenti per risalire ai responsabili, anche perché non si tratta, appunto, del primo danno di questo genere subito dalla famiglia della donna.  In Procura è infatti aperto da agosto anche un altro fascicolo, che vede una persona indagata per stalking e altri reati dopo un ulteriore incendio ai danni di una vettura in uso alla professoressa, ma di proprietà del compagno che convive con lei in un’abitazione che si affaccia in una strada poco distante da quella in cui è avvenuto il rogo di domenica notte.

Nella via sono in corso dei lavori e dunque la professoressa ha dovuto parcheggiare l’auto in un altro isolato.

Il precedente

L’accanimento nei confronti della famiglia della professoressa, in realtà, è ben noto. Qualche mese fa infatti la docente, che insegna matematica nella vicina scuola media Briosco, aveva denunciato un altro atto vandalico patito dall’auto del marito, parcheggiata anche in questo caso, nei dintorni di casa. Le indagini hanno portato a individuare una persona, oggi indagata. In particolare i sospetti riguarderebbero una donna e inserirebbero il precedente incendio nell’ambito degli atti persecutori. Gli inquirenti stanno cercando di capire se ad agire anche domenica notte sia stata sempre questa persona o se dietro all’ultimo attentato incendiario possa esserci stata la mano di qualche alunno o ex alunno dell’istituto dove la donna insegna. 

Le tracce

Il fascicolo aperto in questi giorni, dopo la denuncia formale della vittima, ipotizza infatti il reato di incendio doloso e, ad oggi, non conta indagati. Sicuramente non si tratta di “professionisti” visto che chi ha bruciato l’auto, ha lasciato dietro di sé numerose tracce. Dal veicolo andato distrutto, infatti, sono stati prelevati numerosi campioni organici che saranno analizzati dal Reparto investigazioni scientifiche (Ris) di Parma, mentre la carcassa dell’auto è stata dissequestrata e restituita: purtroppo non c’è nulla da salvare e anche la Multipla - o meglio, quel che ne rimane - verrà rottamata come successo ad agosto con l’auto del compagno della docente. Oltre alle tracce organiche prelevate, anche le immagini della sorveglianza aiuteranno tantissimo i carabinieri. Sono ora in corso accertamenti tecnici e sulle telecamere della zona per risalire ai responsabili, nonché quelli per verificare l’eventuale correlazione con l’episodio avvenuto la scorsa estate. La videosorveglianza del vicino tabacchino ha ripreso tutta la scena e altri movimenti sono stati immortalati anche da altre telecamere a servizio dei vicini condomini. Per i responsabili dell’attentato, sembra che ormai le ore siano contate.

Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 11:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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