Autisti malati, cancellate 21 corse extraurbane tra l'ira dei passeggeri

Domenica 18 Settembre 2022 di Luisa Morbiato
Bus a Padova (foto di archivio)

PADOVA - Raffica di malattie: ieri Busitalia non ha effettuato il servizio extraurbano su 21 tratte fra le proteste degli utenti. In molti Comuni della provincia, infatti, le corse (in particolare al sabato) per molti residenti sono l'unico mezzo a disposizione per spostarsi o raggiungere il capoluogo. L'elenco dei percorsi non garantiti, pubblicato sul sito dell'azienda, è riferito al pomeriggio dalle 13.30 fino a fine servizio e comprende linee che servono il Piovese, i colli, la Bassa padovana e le corse verso Treviso, ma anche quella diretta a Castagnara delle 13.10 e quella delle 13.25 che dalle scuole superiori Marchesi-Boaga transita da Mortise per arrivare in stazione, due tratte utilizzate quasi totalmente dagli studenti per rientrare a casa.
Una situazione che l'azienda motiva come frutto delle assenze degli autisti, in numero eccezionale e non prevedibile, per malattia o altre cause.

Dal tavolo in Provincia di giovedì scorso era emerso che in due giorni Busitalia aveva registrato 15 assenze per malattia. E la situazione si somma alla cronica carenza di autisti che guià ha portato l'azienda a valutare un taglio delle corse.

LA MOBILITAZIONE
Venerdì intanto il 75% dei dipendenti di Busitalia ha aderito allo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale contro le aggressioni ad autisti, controllori e addetti alle stazioni promosso da Cgil, Cisl, Uil Ugl e Faisa. Un'astensione dal lavoro che a livello nazionale ha avuto punte di adesione del 90%. I sindacati ricordano che da anni chiedono azioni concrete sul tem , una partecipazione che testimonia la richiesta di tornare alla normalità senza subire aggressioni ormai quotidiane. «Serve una normativa nazionale, ormai le aggressioni sono troppo frequenti - commenta Andrea Rizzo Cgil - l'alta adesione mostra quanto il problema sia sentito e debba essere risolto». Nei giorni scorsi sono 2 gli autisti di Busitalia che hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso, entrambi mentre erano in servizio sulla linea 10.

LE AGGRESSIONI
Erano circa le 9 di giovedì scorso quando in zona Stanga è salioa sull'autobus un giovane. L'autobus in direzione Stazione è rimasto bloccato nel traffico e l'uomo visibilmente alterato ha iniziato a inveire contro l'autista pretendendo che aprisse le porte anche se non c'era la fermata. L'autista è riuscito a calmarlo e tutto sembrava sistemato, ma una volta arrivati in Stazione, prima di scendere, l'uomo si è avventato sull'autista sferrandogli un pugno. Con uno scatto, l'autista ha spostato il volto, ma è stato colpito ad una spalla. Domenica sera, invece, intorno alle 20,30, l'autista ha richiesto l'intervento urgente dei colleghi preposti perché due gruppi di stranieri hanno innescato una rissa e l'autista non riusciva a ripartire. Alcuni dei litiganti infatti teneva bloccata la porta. L'autista si è alzato cercando di farli spostare ma è stato malmenato ed è dovuto ricorre alle cure del Pronto Soccorso dove è stato giudicato guaribile in una settimana. L'autobus invece è rimasto senza un tergicristallo.

LA PROTESTA
Aggressioni che ormai sono diventate talmente frequenti, come sottolineano i sindacalisti, che sembrano quasi essere diventate la normalità per autisti e controllori. «Una normalità che però deve essere eliminata perchè non si può uscire per recarsi al lavoro e non sapere se si rientra a casa o si deve passare dal pronto soccorso anche a fronte di stipendi gravemente inadeguati».
Sul tema interviene anche il consigliere regionale Elisa Venturini. «Ancora aggressioni ai danni di autisti del servizio pubblico ed è molto grave - dice Venturini- ho più volte sottolineato questo aspetto nel corso degli anni, incontrando anche i vertici di Busitalia per avere risposte precise e soprattutto concrete che permettessero agli autisti di lavorare in condizioni di sicurezza. Avevamo colto un interesse da parte dell'azienda sulla proposta di un contratto con un istituto di vigilanza privato che fornisse personale di sicurezza da far salire sui mezzi del trasporto pubblico, almeno negli orari e nelle tratte più a rischio. Purtroppo, i fatti dimostrano che siamo ancora nella stessa situazione: gli autisti vengono aggrediti e non c'è un sistema efficiente che li difenda. Servono garanzie reali a questi lavoratori che svolgono in ruolo fondamentale e non possono essere lasciati in balia del primo malintenzionato che passa».

 

Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 07:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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