Astrofisico veneto è lo "sceriffo" del cielo: guida la difesa internazionale dai troppi satelliti che oscurano l'osservazione stellare

Venerdì 4 Febbraio 2022
Piero Benvenuti

PADOVA - C'è un italiano a capo del nuovo centro istituito dall'Unione astronomica internazionale (Iau) per difendere il cielo stellato dall'abbaglio delle costellazioni di satelliti: è Piero Benvenuti, trevigiano di Conegliano, di casa a Belluno, professore emerito di astrofisica dell'Università di Padova, già presidente della Iau, ex commissario dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) ed ex presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). Il nuovo Centro intende coordinare gli sforzi e unificare le voci della comunità astronomica globale per difendere l'osservazione del cielo notturno dall'interferenza delle costellazioni satellitari, che contano già migliaia di esemplari in orbita.

I suoi esperti si metteranno all'opera a partire da aprile per «fare da tramite tra la comunità astronomica e le industrie spaziali con l'obiettivo di sviluppare insieme soluzioni tecnologiche e operative che limitino il danno: per esempio - ha spiegato Benvenuti all'Ansa - orientando i pannelli solari dei satelliti in modo da non riflettere la luce solare verso l'osservatore, oppure calcolando con grande precisione il passaggio dei satelliti nel campo di vista dei telescopi in modo da evitare che le immagini vengano disturbate dalle loro tracce. Il centro si avvarrà anche di esperti in campo legislativo spaziale per proporre al Comitato per l'Uso Pacifico dello Spazio dell'Onu normative per l'utilizzo dello spazio che preservino la possibilità di osservare un cielo incontaminato». Il nuovo Centro della Iau sarà ospitato dal NoirLab della National Science Foundation (Nsf) e dall'Osservatorio Ska (SkaO). Il personale sarà distribuito tra la sede di Tucson, in Arizona, e quella di Jodrell Bank, vicino a Manchester.

Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 16:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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