Annullò le multe degli autovelox per quasi 4 milioni, assolto l'ex comandante Paolocci

Sabato 31 Ottobre 2020 di Cesare Arcolini
Antonio Paolocci e uno dei tanti autovelox padovani
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PADOVA - Aveva ragione il comandante Antonio Paolocci. Non ci fu alcun danno erariale. L’ex comandante della Polizia locale di Padova e attuale comandante della Federazione del Camposampierese, difeso dagli avvocati Alberto Cartia, Francesco Rosi e Mario Bertolissi, è stato assolto in appello alla Corte dei conti da ogni addebito.

Un iter giudiziario durato anni: Paolocci, secondo l’accusa, avrebbe condonato ai padovani le multe inflitte in corso Australia per eccesso di velocità. Il comandante, fresco di assoluzione, ha preferito al momento non rilasciare dichiarazioni, limitandosi a ringraziare la famiglia e i legali che in questi anni non l’hanno mai lasciato solo. 

I FATTI
Tutto è iniziato una settimana prima del suo insediamento a Padova, il 14 novembre 2014. È stato invitato a visionare gli uffici e a conoscere i colleghi e il piano di lavoro. Non appena è arrivato in municipio gli è stato riferito che erano state installate lungo corso Australia 8 nuovi autovelox che, numeri alla mano, stavano garantendo 3mila violazioni al giorno. Numeri impressionanti, che hanno messo in allerta il futuro comandante. Paolocci ha subito intuito che non si trattava di prevenzione, ma di fare cassa e questo non rientrava nel suo modo di fare e garantire sicurezza. Paolocci, che ancora non era ufficialmente il comandante, ha preteso che le sanzioni elevate dal 27 ottobre al 2 novembre del 2014 fossero bloccate e il periodo di prova proseguisse fino all’inizio del suo mandato. Quando il 14 novembre è entrato ufficialmente in servizio ha appreso che tutto questo non era avvenuto, anzi, le multe fioccavano con percentuali sempre più alte. Il 9 dicembre ha convocato una riunione con tutte le parti in causa, ed è stato firmato il provvedimento di revoca delle violazioni in quanto vi erano gravi irregolarità sia sul fronte della privacy, ma soprattutto della gestione del servizio che era stato affidato a terzi. 

LA DENUNCIA
A qualcuno questa manovra non è piaciuta. Antonio Paolocci è stato accusato di aver fatto un regalo di Natale ai padovani togliendo le multe per eccesso di velocità. Stiamo parlando di mancate sanzioni, circa 90mila accertamenti, che avrebbero raggiunto in pochi mesi un incasso per le casse comunali di 3 milioni e 800 mila euro. Sono fioccati gli esposti. Nel settembre del 2017 Paolocci ha ricevuto un atto di citazione in giudizio. Nel gennaio dell’anno dopo la prima udienza a Venezia. Il 2 settembre del 2018 la sentenza di primo grado che lo condanna a pagare al Comune 800 mila euro. La svolta nella sentenza d’appello dei giorni scorsi, che ha portato alla piena assoluzione. Paolocci al giudice ha ribadito che sarebbe pronto a rifare tutto ciò che ha compiuto spiegando che togliendo quelle multe illegittime non avrebbe avuto alcun rientro e vantaggio personale e allo stesso tempo avrebbe impedito un danno di immagine all’Ente per il quale prestava servizio. La sentenza di assoluzione piena è stata accolta con soddisfazione dall’Unione Nazionale Consumatori che ieri, attraverso il presidente Antonio Tognoni ha riferito: «La vicenda è stata seguita dalla nostra associazione sin dagli inizi con la diffida inoltrata all’allora sindaco e alla Prefettura perché si impedisse che le rilevazioni dei velox fuori legge, svolte dalla precedente gestione, fossero notificate agli utenti della strada, con conseguenti ricorsi degli utenti. Paolocci - ha concluso - ha agito a favore della collettività riscontrando comportamenti illegittimi che erano stato messi in atto prima della sua nomina».

Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 12:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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