Assalto al bancomat di Torreglia, preso uno dei banditi. Hackeravano il terminale per far uscire le banconote

Si tratta dell'assalto dello scorso 10 febbraio al bancomat dell'ufficio postale di Torreglia durante il quale furono rubati quasi 36 mila euro

Venerdì 30 Dicembre 2022 di Eugenio Garzotto
L'assalto al bancomat di Torreglia

TORREGLIA - Per gli investigatori sono i responsabili dell'assalto al bancomat dell'ufficio postale di Torreglia messo a segno il 10 febbraio scorso nel quale vennero trafugati ben 35.980 euro. Al termine di una complessa indagine che ha riguardato anche altre località del territorio nazionale, i carabinieri del Nucleo investigativo di Padova, in collaborazione con i colleghi di Roma e l'Aquila, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico di Iulian Apostol, romeno di 28 anni, e di un connazionale di 46 anni, resosi però irreperibile e ora attivamente ricercato dai militari dell'Arma.

Jackpotting: così hackeravano i bancomat

I due, vecchie conoscenze delle forze dell'ordine per delitti contro il patrimonio, risultano domiciliati rispettivamente a Oricola (L'Aquila) e Ardea (Roma). Nei guai è finito anche un terzo connazionale di 26 anni, denunciato a piede libero. Tutti e tre avrebbero partecipato al colpo ai danni dello sportello Atm della cittadina euganea. È questo il risultato dell'operazione Jackpotting, che prende il nome dalla particolare tecnica utilizzata dal terzetto e pazientemente ricostruita dagli esperti del Nucleo investigativo. E che era consistita nell'hackerare il sistema operativo del bancomat introducendovi un virus che ordinava al software di erogare velocemente tutte le banconote contenute nella cassa. Una modalità decisamente sofisticata e attuata dal terzetto, secondo i carabinieri, anche nel tentativo di forzare altri accessi in Veneto e Lazio. Obiettivi furono gli sportelli automatici degli uffici postali di Bosaro (Rovigo) l'11 febbraio, di Guidonia Montecelio (Roma) il 17, di Sambuci (Roma) il 19, della succursale numero 6 di Latina il 22 e della cassa automatica dell'agenzia numero 4 della Blu Banca ancora di Latina il 10 marzo.

A luglio gli uomini del Nucleo investigativo avevano perquisito le case degli indagati trovando ulteriori elementi a carico dei tre romeni.

Erano stati rinvenuti i telefoni cellulari con i quali comunicavano tra loro mentre manomettevano gli sportelli, oltre a un computer portatile, apparecchiature elettroniche per trasformate i pc portatili in consolle mobili, due chiavette Usb con memorizzati i manuali d'uso dei dispositivi da usare come adattatori e uno zainetto simile a quello di cui si sono serviti quando erano state forzate le casse automatiche. Iulian Apostol è stato trasferito nella Casa circondariale di Campobasso. 

Ultimo aggiornamento: 10:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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